“La Cina gioca con le sue regole, a Pechino non sono orsoline. Meloni non bacia nessuno, neppure Trump. ll premier Sanchez che tratta con Xi Jinping? Incosciente”. Intervista al coordinatore del centro studi di FdI
Francesco Filini, tra America e Cina, lei chi sceglie? “Scelgo l’Italia, l’Europa, l’Occidente. Scelgo i diritti dei lavoratori. In Cina gli oppositori si chiamano dissidenti, i loro campi sono ancora di ‘rieducazione’. Io non voglio un Europa agriturismo del mondo, dominato dall’impero cinese”. Come vuole essere presentato? Come il vice Fazzolari, coordinatore dell’ufficio studi di FdI, deputato o come lo Strabone, il geografo, di Meloni? “La parola più bella è militante di FdI”. Il premier spagnolo Sanchez che va da Xi Jinping chi è? “Un mezzo leader, un incosciente”. Lei è trumpiano? “Io sono di FdI, un modello nuovo di destra. Trump è un’altra cosa rispetto a noi. Non confondiamo le mele con le pere”. Come è messo a baci? “Il governo Meloni non è supino a nessuno, lo sono solo i governicchi e il governo Meloni non è un governicchio”.
Filini, chi erano i leader dei governicchi? “Quelli che hanno firmato la Via della Seta, quelli che hanno detto sì a una follia. Sono i leader come Giuseppe Conte, un ex premier che ha permesso alla Cina di fare un affarone e cito i dati. Dal 2019 al 2022 il saldo negativo italiano è passato da meno a 18 a meno 41. Ecco a cosa ha portato quell’accordo. La Cina vuole dominare l’isola-mondo, un blocco che include Cina, Russia, Europa ed è un progetto che dovrebbe spaventare tutti”. Perché FdI teme la Cina più di Trump? “Perché gioca con regole differenti dalle nostre, la Cina è un mostro produttivo dove lo stato è pesantemente presente, un paese dove c’è un problema di diritti, un sistema che produce a basso conto con metodi schiavistici. Abbiamo dimenticato la fine dei dissidenti spediti nei campi, i famigerati laogai. A Pechino non ci sono orsoline”. Trump ci mette i dazi, la Spagna si apre alla Cina, perché l’Italia non dovrebbe imitare gli spagnoli? “Perché il surplus commerciale cinese non è paragonabile a quello americano, perché negli ultimi dieci anni il disavanzo tra Europa e Cina è aumentato al 101 per cento in favore di Pechino. Il rapporto è sbalestrato. Noi inseguiamo il green loro usano il carbone”. Sta dicendo che preferisce Trump, il presidente che ci dà dei “parassiti”? “Sono il primo a dire che Trump si sta muovendo come un elefante in cristalleria. Dico che se l’impero sovietico entrava con i carri armati in Europa, i cinesi entrano in Europa con il soft power. Con la trappola del debito si sono impossessati di paesi africani e di pezzi della stessa Russia. La partita è tra Cina e America e l’Europa non deve fare la fine del tacchino, non deve cadere nella trappola cinese. Nello stesso tempo l’Europa non deve commettere gli errori americani”. In FdI siete antiglobalisti? “Siamo una che comunità studia, legge. E’ finita l’epoca della globalizzazione e l’Europa scopre tardi che ha smesso di produrre, che sono cresciute potenze mondiali, ma che quelle potenze ci sfidano con le loro regole, regole che non sono le nostre”. Anche Mario Draghi ha dichiarato che bisogna aprirsi ad altre economie, significa forse che Draghi è “filocinese” o che il governo Meloni è eccessivamente schiacciato su Trump? “Preciso che Draghi ha detto una cosa ben diversa, non ha detto buttiamoci nelle braccia della Cina. I cinesi ricchi sono attratti dal lusso made in Italy, quello è un mercato a cui guardare, ma sia chiaro con regole d’ingaggio definite”. Torniamo ai baci. Meloni andrà da Trump a chiedere “lo sconto”, la “grazia”? Andate a prendere ordini alla Casa Bianca? “Ricordo un presidente che si inchinava e che sussurrava a Merkel. Era Conte. I governicchi baciano ma non Meloni. Sono i governi non legittimati ad aver bisogno del bacio, mentre il nostro è un governo di rottura rispetto al passato, un governo che dopo due anni e mezzo cresce nel consenso, che ottiene la fiducia degli istituti di rating”. Perché andare? “Ribaltiamo? Perché quando andava Macron da Trump la sinistra applaudiva e diceva: ‘ecco un vero statista’, mentre ora parla di governo sottomesso? Io la chiamo doppia morale. Nessuno può tornare con una soluzione ma Meloni ha girato il mondo e ovunque è stata ricevuta con rispetto e onore. L’onore che è dovuto all’Italia”. Chi è per lei Trump? “L’espressione di un certo mondo americano, profondo, che non si può liquidare come matto, un presidente che ha promesso grandi cose, chiamato a dare risposte agli americani”. E’ un modello per FdI? “Non è un modello della nostra destra”. Sulla difesa intendete alzare la spesa? “Intendiamo rispettare gli impegni presi. E’ da partito serio. E’ facile fare i figli dei fiori, ma la difesa non è di destra né di sinistra. Lo dicevano quando eravamo all’opposizione figuriamoci se non lo portiamo avanti adesso”. Filini, la strage di Sumy è solo un “tragico errore”? “E’ un attacco criminale, indegno, compiuto nel giorno della domenica delle Palme. Non serve dire altro”. Dice Salvini che Piantedosi è un tecnico. Per lei? “Un grandissimo ministro, uno dei migliori del governo Meloni”. E’ vero che in cambio del Veneto alla Lega, FdI prenderà la Lombardia? “Di vero c’è che il centrodestra rivincerà in Veneto e Lombardia”. Filini, militante? “Filini, militante, since 1993”.