Conte attacca il Salva-Milano (e il Pd): “E’ un scempio, incompatibile con una forza progressista”

Il leader del M5s incalza i dem: “Le inchieste non possono essere contrastate per favorire costruttori affaristi. Dirsi progressisti significa esserlo ed essere conseguenti”. E annuncia barricate in Senato. Il sindaco Sala: “Abbia un po’ pudore, la smetta di dare patenti”. Nel frattempo il Pd si interroga su come procedere e crescono i dubbi anche in FdI

Il Salva Milano è “uno scempio”. E non “è compatibile con le forze progressiste”. Non c’è solo l’Ucraina, la politica estera a dividere il M5s (e non solo) dal Pd. Giuseppe Conte non usa mezzi termini e va all’attacco del provvedimento tanto caro al sindaco Beppe Sala – la norma pensata dopo l’inchiesta che nel capoluogo meneghino ha fermato 140-150 cantieri.




Il leader M5s mette nel mirino la legge che dopo essere stata approvata alla Camera è ora ferma in Senato, in Commissione ambiente. “Dirsi progressisti significa esserlo, farlo, significa essere conseguenti”, ha detto ieri il leader dei grillini nel corso di una tavola rotonda organizzata a Roma per denunciare quelle che secondo il Movimento sono le storture di una norma che servirebbe solo a coprire gli abusi. “Tutto questo non è accettabile, il provvedimento è stato fatto per coprire quello che è stato fatto a Milano, un porto franco del consumo di suolo. Noi dobbiamo contrastare tutto questo. Le inchieste non possono essere contrastate per favorire costruttori affaristi”. E ancora: “Il Movimento 5 stelle ha le idee chiare, siamo scomodi, diremo al Parlamento che questo scempio non deve passare”.

Parole dure, a cui stamattina il sindaco Sala, su Rtl, ha risposto per le rime: “Conte abbia un po’ di pudore, la smetta di dare patenti e di poter dire a lui chi è progressista e chi non lo è. Secondo lui – ha proseguito Sala – non è in linea con i progressisti, il progressismo. Quindi, in altre parole, lui è progressista, la mia stagione e quella di Giuliano Pisapia, invece no, siamo stati degli sporchi reazionari”. Mentre per la senatrice del Pd, Simona Malpezzi, gli attacchi del M5s “non sono accettabili: Milano ha una storia che parla da sola e quelle dichiarazioni non la intaccano. La politica però è ben altra cosa dalla caccia al voto anche al prezzo del peggior populismo”.

La partita in ogni caso si giocherà tra pochi giorni in Senato. Anche Avs ha espresso molti dubbi, lo stesso Angelo Bonelli ieri era atteso all’iniziativa grillina (ma i cortocircuiti non mancano nemmeno in questo caso: nella giunta Sala siede Elena Grandi, assessore al Verde, dello stesso partito di Bonelli. Con una lettera aperta, i comitati ambientalisti chiedono spiegazioni: “Com’è possibile che Grandi non si sia mai detta contraria?”)

Se il testo approvato alla Camera (anche grazie all’intesa tra FdI e Pd) dovesse essere emendato l’iter legislativo verrebbe rallentato, e di molto. Un ritorno a Montecitorio rischia di affossare la norma. E’ quello che chiede la Cgil – “una modifica radicale dell’impianto” – mentre Confindustria Assoimmobiliare, attraverso il presidente Davide Albertini Petroni, si schiera dalla parte opposta: “Bloccare il salva Milano significa danneggiare pesantemente non solo una città, ma un’intera filiera: architetti, artigiani e decine di altre piccole e medie imprese”.




La sensazione comunque è che difficilmente si troverà una quadra tra le forze politiche, in tempi brevi. Anche perché Fratelli d’Italia – che alla Camera si era spesa per portare avanti la norma, anche grazie all’impegno dell’allora capogruppo, e oggi ministro agli Affari europei, Tommaso Foti – oggi sembra più fredda. Ignazio La Russa l’ha detto chiaramente: “È una norma salva Sala, la sostenga il centrosinistra”. Mentre il senatore meloniano Andrea De Priamo aggiunge, lasciando trapelare altre perplessità: “Abbiamo ritenuto fosse utile un approfondimento per capire se il provvedimento può essere migliorato”. Tradotto: aspettiamo che il Pd faccia la sua mossa. Ma al Nazareno, dove convivono sensibilità diverse, per il momento non sembrano avere le idee chiarissime su quale strada intraprendere.

Di più su questi argomenti:

Leave a comment

Your email address will not be published.