L’inviato speciale di Trump per l’Italia al Foglio: “Starmer non è Churchill e a Londra devono capire che adesso chi comanda è Trump”. E ancora: “Il mio sogno è che Meloni suggerisse ai suoi partner europei che bisogna pensare a dare un tetto sulla testa agli ucraini”
Paolo Zampolli, l’inviato speciale di Trump per l’Italia, è a Milano e sta per tornare a Washington dove parteciperà anche al primo Summit della Casa Bianca sulle criptovalute venerdì prossimo. “Zelensky continua a ripetere le stesse cose come un pappagallo. Ha messo su una sceneggiata degna del comico che è”, commenta col Foglio la burrascosa conferenza stampa alla Casa Bianca di due giorni fa. “Doveva essere solo la firma di un accordo già deciso, e doveva essere già firmato durante la conferenza di Monaco del mese scorso, ma Zelensky ha inscenato questa richiesta di andare a Washington per mettere su la sua sceneggiata, e così è stato, si è comportato da comico tra uomini di stato. Ha fatto uno show senza capire che non sarà mai più ricevuto alla Casa Bianca. Non si scherza col presidente. Trump non è come Biden”, dice Zampolli, a lungo uno dei collaboratori più fidati di Trump, oltre che colui che lo presentò alla seconda moglie Melania.
Zelensky ha avuto però il pieno appoggio del primo ministro Starmer, che oggi tiene un vertice a Londra e lo ha abbracciato in favore di telecamera, come a porsi come il “buono” rispetto a Trump e Vance che l’hanno bistrattato alla Casa Bianca. “Sì, oggi abbiamo il nostro momento Churchill, ma Starmer non è Churchill e a Londra devono capire che adesso chi comanda è Trump che è il capo del mondo”. Ma che ci va a fare alla conferenza delle criptovalute? “E’ un settore fondamentale per l’Amministrazione e che ha unito il mondo tech a schierarsi con Trump. Inoltre la blokchain è strategica perché permette la tracciabilità di ogni transazione e in futuro sarà centrale per tutte le donazioni degli Stati Uniti in giro per il mondo. La useremo anche per indagare sui fondi che vengono sottratti all’amministrazione. Follow the money. E’ chiaro che ci sono ammanchi. Secondo la contabilità della Casa Bianca manca almeno 1 miliardo di dollari che non sono stati tracciati tra i soldi versati a Kyiv. Ma noi andremo avanti e lo scopriremo”. Adesso all’Fbi c’è anche il grande Kash Patel, il nuovo direttore del bureau. Kash is king!”.
E il presidente italiano Giorgia Meloni? “Meloni ha già incontrato tre volte Trump e questo è un unicum. Sono convinto che grazie ai suoi sforzi inizierà lei i negoziati per la pace”. Pensa che dovrebbe accodarsi al presidente francese Macron in una iniziativa europea? “No, Meloni dovrebbe stare nel solco atlantico e seguire Trump, non i francesi”. E cosa potrebbe fare il presidente italiano? Lei è veloce, è fast, e dovrebbe puntare tutto sulla ricostruzione. Non servono più tavoli e negoziazioni, il deal è quello fatto dal presidente Trump, su cui già c’era l’ok. L’unico meeting utile oggi dovrebbe essere quello per la ricostruzione, bisogna costruire, costruire, costruire, build build build, il mio sogno è che Meloni suggerisse ai suoi partner europei che bisogna pensare a dare un tetto sulla testa agli ucraini. Basta morti, è ora di ricostruire”.