Eliseo e i fanciulli sbranati dagli orsi, un monito per i più giovani

Consiglio di far visitare ai fanciulli l’oratorio della Purità a Udine: appena entrati, sulla sinistra, apprenderanno di un episodio del Secondo libro dei Re e impareranno qualcosa su Dio e sugli orsi

Si portino i fanciulli a visitare l’oratorio della Purità, a Udine. E’ una delle chiese più integre ed esteticamente omogenee che conosca. Ci hanno lavorato insieme, a metà Settecento, Tiepolo padre e figlio, il famosissimo Giambattista e l’appena noto Giandomenico. Io che sono ipersensibile alla decadenza preferisco il figlio, più inquieto, più inquietante, evidentemente presago della Finis Venetiae (morì nel 1804, visse l’abdicazione dell’ultimo doge). Si portino i fanciulli a vedere “Eliseo e i fanciulli sbranati dagli orsi”, a sinistra appena entrati. Non c’è niente di ovvio su quella parete. Rara la tecnica: affresco monocromo con sfondo oro. Rarissimo, comprensibilmente rarissimo, il soggetto: il profeta Eliseo che in nome di Dio maledice 42 ragazzi maleducati, tutti e subito divorati da due orse sbucate dal bosco. E’ un episodio del Secondo libro dei Re e suona non da oggi incredibile: il profeta lancia la sua terribile maledizione perché i ragazzi (o ragazzetti, o fanciulli, o addirittura bambini, dipende dalle traduzioni) lo sbeffeggiano, lo chiamano “calvo”, e Dio scatena le orse. Non invidio i teologi che provano a spiegare il fatto… Si portino i fanciulli a visitare l’oratorio della Purità: impareranno qualcosa su Dio e qualcosa sugli orsi (stanno per uscire dal letargo, bisogna ricordarne la ferocia).

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  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l’ultimo è “La ragazza immortale” (La nave di Teseo).

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