La variante più aggressiva del morbo di origine animale ha varcato per la prima volta dopo anni i confini del continente africano, ma la letalità del virus resta contenuta. Le mosse dell’Oms e gli effetti finanziari
Il 14 agosto l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) ha dichiarato lo stato di emergenza sanitaria internazionale. Il giorno precedente, l’Africa CDC, istituzione sanitaria dell’Unione Africana, mobilitava quante più forze possibili per affrontare l’epidemia attualmente in corso, dichiarata emergenza sanitaria di rilevanza pubblica. Alla base di tali decisioni c’è il Mpox, conosciuto anche come vaiolo delle scimmie proprio perché identificato per la prima volta nei primati analizzati nel laboratorio danese dello States Serum Institute di Copenaghen nel 1958. Qualche anno dopo, nel 1970, viene registrato il primo caso di trasmissione umana in un bambino di nove mesi ricoverato nella Repubblica Democratica del Congo, innescando di lì a poco un’epidemia diffusa principalmente nell’Africa centrale, già vessata da ebola, colera, malaria e HIV. È proprio fra i congolesi che si registra la maggioranza (96%) dei casi di Mpox riportati dall’inizio del 2024, che nel complesso sono 14mila in 13 diversi paesi.
Sebbene il tasso di mortalità sia nettamente inferiore rispetto alla sua variante umana, ufficialmente eradicata nel 1980, l’incremento del 19% della letalità del virus rispetto all’anno scorso ha messo in allarme l’Oms, che già nel 2022 aveva dichiarato l’emergenza sanitaria globale di fronte ai 100mila casi rilevati in circa 70 paesi, (Europa e Stati Uniti compresi). Delle due varianti attualmente isolate, la protagonista della precedente epidemia era il clade II, meno pericoloso e letale (solo 200 morti nel mondo) ma con una maggiore capacità di trasmissione umana, rilevato principalmente in Africa occidentale, specialmente in Nigeria.
Questa volta a dominare fra i più recenti focolai è il clade I, diffuso principalmente nelle zone boscose del centro Africa. Si tratta della forma più aggressiva la cui letalità stimata è compresa tra il 3 e il 5%. Sono i bambini e gli adolescenti a pagare di più per la nuova epidemia, con oltre il 60% dei casi mortali conosciuti di età inferiore ai 5 anni.
Come avviene il contagio e quali sono i sintomi
Il Mpox si contrae attraverso un contatto stretto con la cute o mucose infette, dunque utilizzando materiale contaminato dal virus come ad esempio vestiti o asciugamani, anche se si trasmette molto più velocemente durante rapporti sessuali. Un problema nel problema, specialmente in riferimento ai frequenti episodi di stupro (Medici senza frontiere ne conta più di 1.700 ad aprile) perpetrati dai militari ai danni della popolazione sfollata durante gli scontri armati in diverse città tra sud e nord Kivu, in Congo.
Il virus si manifesta principalmente con una febbre iniziale, accompagnata da cefalea, dolori muscolari e sintomi influenzali. Seguono poi eruzioni sulla cute, che una volta aperte espongono il soggetto ospitante a numerosi rischi. Specialmente se le lesioni cutanee coinvolgono le mucose del cavo orale, zone genitali e il canale anorettale. Oltre che gli organi interni, per quanto riguarda le persone immunodepresse.
Il recente caso europeo di vaiolo delle scimmie
Sotto gli occhi delle istituzioni sanitarie internazionali c’è il primo caso europeo di questa variante, diagnosticato a Stoccolma, come ha confermato l’Agenzia svedese per la sanità pubblica. Il ministro della salute svedese, Jakob Forssmed, ha rassicurato i cittadini: “Siamo ben preparati e i servizi sanitari dispongono di buone procedure in materia. È una malattia conosciuta”, ha detto, garantendo la presenza di adeguati rifornimenti di vaccini in magazzino. Più di 175mila dosi di MVA-BN (unico finora approvato da Ema e Fda) verranno acquistate e donate ai paesi africani in difficoltà dall’Autorità per la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie della Commissione europea.
Gli effetti in Borsa: crescono i titoli farmaceutici
Questi eventi hanno avuto alcuni effetti sui mercati finanziari. A poche ore dall’allarme lanciato dall’OMS, si sono registrate le prime speculazioni di mercato sul rischio dell’epidemia in particolare verso Siga Technologies, azienda farmaceutica americana nota per la produzione del Tecovirimat, farmaco antivirale impiegato contro le infezioni virali (tra cui vaiolo bovino e Mpox). Mercoledì il titolo ha registrato un balzo del 25% alla borsa di Wall Street, dove contemporaneamente è cresciuto del 16% anche il valore di Bavarian Nordic, società danese specializzata in immunoterapie, che ha annunciato la disponibilità di circa 500mila dosi di vaccino, prevedendo di incrementare la produzione a 10milioni entro il 2025. Fiale che avrebbe intenzione di utilizzare per gli adolescenti, i più vulnerabili al Mpox, sempre che l’Agenzia europea per i farmaci glielo permetta.