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Una resurrezione e un naufragio, un’inchiesta sulla strage di Bologna, un viaggio nel disturbo da deficit di attenzione e uno nel futuro. Le migliori “cose da ascoltare” uscite (più o meno) questo mese
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Settembre, tempo di ascoltare. Certo: fine ferie, tornano le sveglie, poco tempo libero, troppo tempo speso su metro e bus o in mezzo al traffico per andare a scuola e a lavoro. Ma guardiamo al bright side of life: quella mezz’ora sui mezzi è perfetta per ascoltare un nuovo episodio. Il meteo finalmente dà un po’ di tregua e potete mettere le cuffie per andare a farvi una corsetta. E c’è un nuovo listone di fine estate per aiutarvi a trovare i podcast più belli del mese (o quasi), senza girarci tanto intorno. Questa volta c’è un po’ tanto crime: spiace, è andata così.
24 passi – La Paloma Blanca
di Valentina Poddighe per Vois network
Il sottotitolo recita: la storia delle tante vite di Fabrizio Maiello. E sì, è un sommario azzeccato. Ci sarebbe da aggiungere, forse, solo un aggettivo a scelta tra travolgente, commovente, elettrizzante. La sua storia, Fabrizio la racconta bene come solo chi ha avuto parecchio tempo nello spazio ristretto di una cella sa fare, per averci rimuginato su a lungo. Aggiungono quel qualcosa in più, anche solo per effetto di verità, le testimonianze delle persone che hanno condiviso parte del suo percorso carcerario, l’ultimo, nell’Opg di Reggio Emilia.
In poche parole? È una storia criminale e una storia di rinascita (suonerà un campanellino a chi ha amato quella di “Francesco”, raccolta anni fa da Mauro Pescio per Pascal su Radio 2). Fabrizio è una giovane promessa del calcio, uno che avrebbe potuto fare carriera. Uno che avrebbe lasciato presto la sfortunata provincia brianzola – Cesano Maderno, dall’immigrazione degli anni Cinquanta dritta alla mala di Epaminonda, all’eroina e al disastro di Seveso – ma un incidente lo trascina nella delinquenza, nella tossicodipendenza e giù fino alle più profonde oscurità del carcere e poi degli ex manicomi criminali. Qui uno stretto cortile lungo poco più di 24 passi e l’incontro con le persone giuste cambieranno il suo modo di vedere il mondo e persino la legge.
Teorema di un naufragio
di Floriana Bulfon, raccontato da Luca Bizzarri, per Chora
Infilato lì, un po’ come uno spin off del geniale “Non hanno un amico” di Luca Bizzarri, è molto di più di una puntatona extra (anzi due). Se esistono gli instant book, potremmo definire questo il primo instant podcast italiano. Racconta – e lo fa molto bene per essere ancora cronaca calda calda – la storia di Mike Lynch e del misterioso affondamento della sua barca a vela: il Bayesian. Senza esagerare con il complottismo, giusto una spolverata per rendere piccantina la ricetta. Le interviste sono di Floriana Bulfon e Francesca Milano. Il gancio narrativo, la storia del “teorema” di Bayes, di una azzeccatezza bestiale. Coglie nel segno.
10 e 25 – Un podcast sulla vera storia dietro alla strage di Bologna
di Gabriele Cruciata e Dario De Santis
Il 2 agosto 1980 Paolo, Sonia, Anna e altre centinaia di persone sono alla stazione di Bologna. Poi alle 10 e 25 tutto esplode e la loro vita cambia per sempre. Ma chi c’è dietro quella strage? Più di quarant’anni di indagini hanno dato risposte importanti. Ma forse c’è qualcosa che ancora ci sfugge. Ci sono dossier falsi, documenti che spariscono, alibi che si trasformano. C’è un video che cambia le sorti dell’inchiesta. E c’è il “foglietto” che Licio Gelli portava sempre con sé nel portafogli, con nomi, cognomi, date e numeri di conto corrente. Da quel documento, forse, si può partire per seguire la scia di denaro che ha finanziato la strage? Gli autori di questo podcast, con un lungo lavoro di archivio, illuminano una pista alternativa e una verità molto complessa, fatta di aziende finte, soldi che si spostano da un paese all’altro e operazioni sotto copertura volte a destabilizzare un paese. La strage di Bologna è solo il tassello più tragico di un disegno assai più ampio e crudele?
Il salto di qualità rispetto ad altri lavori simili è il fatto che Dario e Gabriele hanno caricato dentro a uno strumento che si chiama Pinpoint tutti i documenti – pubblici – che hanno trovato. Hanno creato così un enorme archivio digitale, accessibile a chi finanzia il podcast (c’è una campagna di crowdfunding su Produzioni dal Basso) e interrogabile grazie ad algoritmi di intelligenza artificiale, che possono aiutare chi cerca a individuare al volo documenti in cui viene nominata una certa persona insieme a un’altra, un luogo, una parola, una descrizione. Il sottotitolo del podcast è “la vera storia dietro alla strage di Bologna” e quel “vera” ha fatto storcere il naso a qualcuno. Ma è valido almeno in questo: nella totale trasparenza delle fonti.
Avanti Veloce – Viaggio nell’ADHD
di Gianpiero Kesten per Rai Play Sound
Qui Gianpiero Kesten, voce e autore di “Cose Molto Umane”, si racconta ma l’impianto autobiografico serve da pretesto per esplorare il disturbo da deficit di attenzione. Che sembra essere il disturbo del momento: molti ce l’hanno, tutti credono di averlo. Ma che cosa è davvero? Kesten ha incontrato esperti, terapeuti, psichiatri e pazienti per provare a uscire da due visioni polari: quella che definisce l’Adhd come moda, un non-problema che non ha certo la dignità di un disturbo, e quella opposta, che invece vorrebbe l’Adhd come una specie di potere mutante che dà a chi ne è affetto capacità da supereroe. Ovviamente, la verità è un’altra. Sentirsi diversi, essere sempre il bambino “bravo che non si impegna”, affrontare con fatica enorme compiti facili per altri e trovarsi a proprio agio in ruoli considerati difficili. Diario di viaggio di un adulto con l’Adhd, che si interroga sul concetto di normalità, di una società spaventata da ciò che non segue sentieri tracciati.
L’altro zio Sam
Di Angelica Migliorisi e Luca Salvioli prodotto dal Sole 24 Ore
È il tipo perfetto per lo storytelling della Silicon Valley. Ha studiato a Stanford ma non si è mai laureato. A 19 anni è diventato ceo dio Loopth, app di geolocalizzazione con la faccia da social network. Nel 2014 diventa presidente di Y Combinator e porta alla valutazione delle società in portafoglio oltre i 150 miliardi di dollari in quattro anni. Viene nominato miglior investitore under 30 dalla rivista Forbes nel 2015. Ma chi è davvero Sam Altman, il creatore di ChatGpt, il chatbot che ha fatto scoprire al mondo le potenzialità dell’intelligenza artificiale generativa? Un viaggio nel futuro, sulle tracce dell’uomo che sta riportando gli Stati Uniti al centro della corsa all’innovazione, grazie alle voci di chi in passato ha lavorato con lui.