Piantedosi: “Meloni al Quirinale? In futuro sarebbe bello”

Il titolare del Viminale: “Ai cortei pro Pal sono ricomparsi vecchi nostalgici della lotta armata. Sono al vaglio diverse posizioni per capire se dietro ai problemi che si sono registrati durante le manifestazioni pro Pal ci sia una regia comune. E sul “genocidio”? “Un’esagerazione. E il governo non è complice delle esagerazione israeliane”

“In Parlamento ho detto che tutto quello che sta dietro ad alcune scene che abbiamo visto nelle manifestazioni e alcuni elementi sono al vaglio degli inquirenti per capire se alcune azioni apparentemente coordinate c’è una strategia o meno. Da tempo inoltre i nostri investigatori hanno evidenziato la ricomparsa sullo scenario di vecchi nostalgici della vecchia lotta armata. Questo non vuol dire un ritorno della lotta armata ma che nel substrato delle manifestazioni qualcuno vive la suggestione di reimpiantare la lotta armata e la sovversione”. Lo ha detto il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, intervistato da Carmelo Caruso nel salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio a Firenze, durante la Festa dell’ottimismo del Foglio.

Piantedosi ha quindi risposto a chi ha definito il massacro a Gaza “genocidio” e, soprattutto, a chi accusa il governo di “essere complice” dei crimini israeliani. “Il ‘genocidio’ è una esagerazione terminologica e concettuale per dare un significato di una contrapposizione a quello che stava avvenendo nei confronti del popolo palestinese a Gaza che non necessitava, nello sdegno che suscitava, di avere questo tipo di ragionamento. Non mi sento personalmente ‘complice di genocidio’, come ministro dell’Interno sono tutto proiettato all’interno dei confini nazionali, nè credo di essere componente di un governo in qualche modo responsabile di un genocidio o di una esagerazione che c’è stata in questi anni dell’esercito israeliano nei confronti del popolo palestinese”. E alla sinistra che, sostiene, ha usato la Palestina contro il governo dice: “In assenza di altri idee hanno avuto suggestione di percorrere questa strada per contrapposizione al governo, i fatti hanno dimostrato che è una scelta molto miope”.

Il ministro ha poi risposto anche a una domanda più politica. C’è chi parla di Meloni al Quirinale dopo Mattarella, la sinistra teme che in questo modo si cominci a lavorare al cambio della forma di governo del nostro paese. Piantedosi con sapienza democristiana ha replicato: “Siamo tutti contentissimi di avere Mattarella al Colle e di avere Meloni per il prossimi 7 anni a Palazzo Chigi. In futuro, sarebbe bello, essendo lei giovane, avere Meloni come presidente della Repubblica”.

Piantedosi si è inoltre detto fiducioso sull’esito del prossimo referendum confermativo sulla riforma costituzionale della magistratura (separazione delle carriere, due Csm, Alta corte). “Sono certo che il sentimento popolare sia abbastanza a favore di quella riforma. E’ una riforma importante e sono convinto che ci siano i presupposti per andare a buon fine”.

Il titolare del Viminale è infine tornato sull’ipotesi ventilata per tempo di una sua candidatura per il centrodestra alla guida della Campania. “Non mi sono voluto candidare” alle prossime elezioni Regionali in Campania. Credo di servire meglio il mio Paese e la mia Regione di origine soprattutto da ministro dell’Interno”, ha spiegato Piantedosi.

Leave a comment

Your email address will not be published.