Nell’Assemblea pubblica abbiamo condiviso la nostra visione: fare del Lazio una delle migliori regioni d’impresa d’Europa, capace di attrarre sempre più investimenti e guidare la crescita del Paese.
L’autore dell’intervento è Giuseppe Biazzo, presidente di Unindustria Lazio
Il Lazio ha tutte le potenzialità per diventare una delle migliori regioni d’impresa d’Europa. Possiamo contare su un tessuto produttivo articolato con leadership indiscusse in settori come Farmaceutica, Digitale, Energia, Aerospazio, Turismo con Multinazionali e PMI eccellenti. Abbiamo grandi hub internazionali di trasporto come l’Aeroporto di Fiumicino e il Porto di Civitavecchia. Un ecosistema unico di università e centri di ricerca. E ovviamente la caratura internazionale di Roma che negli ultimi anni ha colto tante sfide di trasformazione.
Non basta più essere la seconda regione per PIL in Italia e vantare primati di crescita dell’export nell’ultimo decennio. Le imprese hanno sempre dato il loro contributo e gli investimenti pubblici sono finalmente ripresi con buon ritmo, ma serve un ulteriore salto in avanti per essere più competitivi.
Anche per effetto dei dazi, ci sono questioni cruciali come i vincoli europei sull’Automotive, il costo dell’energia e i sostegni certi e veloci per affrontare le grandi transizioni su cui abbiamo chiesto al Governo, come sistema Confindustria, segnali importanti per non mettere ancora più a rischio pezzi importanti del nostro sistema industriale.
A livello locale, nello stesso tempo, insieme alla Regione, abbiamo delineato un Piano Industriale che indica con chiarezza la direzione: attrarre investimenti e rendere le imprese più solide, innovative e pronte ad affrontare i mercati.
Bisogna liberare il potenziale delle imprese che vogliono investire accelerando gli iter autorizzativi: il Lazio deve diventare la Regione dell’impresa in 60 giorni. Un territorio dove gli investitori trovano tempi certi e interlocutori qualificati. Decisiva, in questo senso, sarà l’approvazione da parte del Governo della ZLS dopo il progressivo accerchiamento dei territori compresi nella ZES Mezzogiorno.
L’altro grande tema sono le infrastrutture. Abbiamo proposto un masterplan a guida regionale per le opere strategiche -dalla Orte-Civitavecchia alla Roma-Latina, dalla Salaria alla Frosinone-Latina dalla Cassia alla TAV nel basso Lazio- in grado di ridisegnare la nostra geografia economica. Tutte le province devono essere connesse tra loro in modo sicuro e moderno e nessuna di esse deve essere distante da Roma più di 60 minuti.
La Capitale, dopo la spinta di Giubileo e PNRR, deve coltivare la sua identità produttiva nei settori di frontiera, dall’ICT all’Audiovisivo, dalle Telecomunicazioni alla Difesa e investire nel suo ruolo di città della conoscenza con progetti come il Rome Technopole, partenariato virtuoso tra istituzioni, università e imprese.
Unindustria continuerà a lavorare per cucire insieme territori, filiere e visioni, perché lo sviluppo non è solo crescita economica, ma fiducia nel futuro, nel lavoro e nel protagonismo delle imprese per il Paese.