Una settimana di eventi, sport e iniziative dallo sport alla cultura, dall’ambiente all’escursionismo per vivere la città dalle rive del suo fiume. Una festa
La tendenza è in corso da anni e la fruizione della pista ciclabile, insieme all’inaugurazione di sei parchi d’affaccio, lo conferma: ai romani il fiume piace e lo vorrebbero vivere di più. E da sette anni il “biondo Tevere” ha pure la sua festa: il Tevere Day, iniziato lunedì, fino a domenica 12 ottobre. Una settimana di appuntamenti, dallo sport alla cultura, dall’ambiente all’escursionismo. “Annamoce tutti” è lo slogan della kermesse che vede impegnate 220 associazioni per 160 eventi, in città ma anche fuori, lungo il percorso del fiume, a Poggio Mirteto, Capena e Sacrofano fino a Ostia e Fiumicino. “Sono partito dalla battuta di Carlo Verdone nel celebre film: sto fiume ce serve o nun ce serve? Mi sono detto: coinvolgiamo i romani e chiediamolo a loro. E la risposta è stata stupefacente. La fruizione del fiume è aumentata del 70 per cento, basti vedere la quantità di persone che frequentano le sponde, specie la destra dove c’è la pista ciclabile: si va in bici, si fa jogging o, semplicemente, si passeggia. Tanto che ora si vorrebbe realizzare una ciclabile anche sulla riva sinistra”, afferma Alberto Acciari, presidente dell’associazione Tevere Day.
La festa in questi anni è cresciuta, allungandosi da un paio di giorni a una settimana, con la partecipazione di circa 60 mila persone. Ma l’idea è anche quella di rendere il fiume più navigabile, cosa non facile visto che il corso dell’acqua è costellato da chiuse e salti. E il battello turistico per il momento fa un percorso limitato. “Sarebbe bello poter navigare dal Gazometro fino al mare…”, dicono gli organizzatori. Un gran lavoro in questi anni è stato fatto con la pulizia delle sponde, il rifacimento degli argini e la cura dei muraglioni, con un investimento di 47 milioni, anche se poi il fiume necessita di manutenzione continua, perché l’acqua si alza e porta di tutto. Sabato mattina, per esempio, è stato organizzato un servizio di pulizia in gommone a cui parteciperà il sindaco Roberto Gualtieri. Il problema è che l’opera di manutenzione non si sa chi debba farla, visto che sul fiume insistono almeno dieci soggetti, tra i quali Comune, Regione, sovrintendenza nazionale, sovrintendenza cittadina, capitaneria di porto e autorità di bacino. Lo sanno bene i locali sui barconi che, per lavorare, devono chiedere una decina di autorizzazioni. Così complicato che alcuni partono con le migliori intenzioni e poi rinunciano. Oppure se ne vanno, come il Lian Club, che per anni ha animato le nottate sul fiume con ristorante e dj set e ora s’è trasferito sulla terraferma. “Tutto andrebbe semplificato, si dovrebbe interloquire con un soggetto unico, anche per quanto riguarda pulizia e manutenzione”, osserva Acciari. I barconi sul fiume possono fare servizio bar e ristorante oppure attività sportive, ma non ci si può dormire: impossibile, dunque, aprire un hotel boat, ma pure farsi una house boat privata, come accade a Londra o Amsterdam. Ai turisti piacerebbe alloggiare su un barcone, magari in zona centrale? Probabilmente sì. Anche perché nella parte cittadina il Tevere è patrimonio Unesco. Del resto, basta percorrere almeno una volta la ciclabile per rendersi conto della bellezza della città vista dal fiume.
Fino a domenica sono previste decine di appuntamenti: il festival musicale dei municipi all’isola tiberina; l’installazione artistica Luminis; la Vogalonga in canoa; concerti jazz; arte e cicloturismo a Ostia; villaggi fitness e padel; incontri di scherma; lezioni di yoga e arti marziali; rafting urbano; gite in battello; pesca sportiva. Ma anche appuntamenti culturali con il Fatebenefratelli e l’anagrafe civile che aprono spazi di solito chiusi o lezioni di storia come “il Tevere al tempo di Alessandro VI Borgia”. E non manca nemmeno una “passeggiata sul fiume con pranzo trasteverino” (trovate tutto su www.tevereday.org). “Il Tevere è un parco lineare che unisce Roma nord a Roma sud”, fa notare Acciari. I giovani canottieri dei circoli più prestigiosi, dall’Aniene al Canottieri Lazio al Tevere Remo, come battesimo di fuoco devono farci il bagno. Il Campidoglio ora si è messo in testa di renderlo balneabile entro il 2050. “Già adesso è assai più pulito della Senna”, dicono. Il Tevere come alternativa a Ostia e Fregene nelle calde domeniche estive? Chissà…