Meglio un albero di 19 piani che Via dei Matti numero zero

A Vaiano Valle c’è un progetto edilizio che piace anche al Municipio. Ma il comitato vuole modificare, e magari impedire, la costruzione di un nuovo quartiere nella zona che confina col Parco Sud perché rovina il panorama

“Era una casa molto carina, senza soffitto, senza cucina… Ma era bella, bella davvero / in via dei Matti numero zero”, cantava Sergio Endrigo. Che sia questo il modello abitativo dei comitati che si agitano a Vaiano Valle – enclave ex agricola abbandonata e degradata all’estremo sud di Milano, tra via Marco D’Agrate e Quintosole? Pare di sì, poiché vogliono modificare e magari impedire la costruzione di un nuovo quartiere nella zona che confina col Parco Sud. Milano ormai è così: nasce un progetto, e prima ancora che diventi realtà nasce un comitato di cittadini che urlano “ci toglie la luce del sole!”, “rovina l’orizzonte”. Anche se l’orizzonte, a Vaiano Valle, non è proprio una cartolina.

Il progetto immobiliare – curato dalla società Abitare In (una delle aziende a suo tempo sotto esame della procura di Milano, il che ovviamente significherebbe nulla in un paese normale) è su 178 mila metri quadrati di un’area fortemente degradata e contaminata, che dovrà essere bonificata e prevede un doppio nucleo di abitazioni con una torre da 17 piani, tra il 40 per cento e il 60 per cento di spazi verdi, parcheggi e strutture di servizio, giardini e impianti sportivi. Centomila metri quadrati di terreno saranno ceduti al Comune per alimentare il polmone verde del Parco Sud. Bonifiche a carico dei costruttori. Il progetto, già approvato dal Municipio 5 con alcune indicazioni, è passato al vaglio della Commissione paesaggio di palazzo Marino che ha chiesto una modifica delle altezze delle torri più vicine al parco Sud che passeranno dai 9 ai 6 piani. Mentre un alto edificio “il grattacielo”, integrato nell’area già urbanizzata, resterà di 17 piani. Solo il 4,5 per cento dell’area interessata ospiterà edifici alti, tali da turbare l’orizzonte. Secondo i proponenti “il progetto mira a contenere il consumo di suolo, a tutelare il paesaggio e a rafforzare il legame con il Parco Agricolo Sud Milano”.

Il nuovo quartiere sarà dotato di 3.637 metri di percorsi ciclopedonali e vedrà il recupero della Cascina della Valle, un edificio di 1.800 metri quadrati che il Municipio 5 intende trasformare in uno spazio multifunzionale con servizi culturali, come il prestito di libri.
Ma nella città che ha fame di case (a prezzi abbordabili) questo non basta e il comitato “Vaiano Valle respira” e ai residenti che sognano invece di preservare come se fosse un Eden la zona a sud di via Marco D’Agrate, scollegata da tutto, e il cui livello di attuale degrado è ben visibile a tutti: basta cliccare Googlemaps e si può ammirare la foto che pubblichiamo. Ma il comitato si lamenta preventivamente di un progetto ovviamente non compete loro, perché rovinerebbe l’orizzonte. Che invece in via Marco D’Agrate è da cartolina. Immaginano una vita in perfetto stile rurale e chiedono uno “studio sull’impatto visivo” del nuovo quartiere. Peccato che a Vaiano Valle il degrado sia di casa da tempo, nel 2022 fu sloggiato un campo nomadi abusivo presente da 25 anni nel quartiere con annessa piantagione di marijuana, e la zona si è trasformata in una discarica a cielo aperto.

Al Municipio 5 però sembrano avere le idee chiare. “Noi – spiega al Foglio Mattia Cugini, assessore all’Urbanistica, Edilizia, Demanio, Mobilità, Commercio e Attività Produttive – abbiamo dato un parere favorevole condizionato. Pensiamo che sia un buon punto di equilibrio dal punto di vista urbanistico. E’ stato un percorso lungo che ha visto interessate le tre aree di Vaiano Valle. L’area a sud, di 100 mila metri quadri, sarà ceduta al comune dopo una bonifica impegnativa a carico del privato, infatti quei terreni sono contaminati da metalli pesanti. Solo sull’area a nord (78 mila metri quadri), l’impronta a terra degli edifici sarà di 8mila metri quadri. Gli altri 70 mila saranno trasformati in verde attrezzato, con un parco centrale. Il tutto con 7 milioni di oneri a carico dei privati, oltre alla ristrutturazione della cascina della Valle che ospiterà un asilo nido convenzionato. E infatti tra le nostre indicazioni c’è l’incremento dei servizi, così come è stato definito”.

Sull’atteggiamento dei contestatori del nuovo insediamento, Cugini è netto: “Li incontreremo il 20 ottobre ma stanno facendo una ricostruzione senza informazioni corrette, del tipo: ‘arrivano cemento e speculazione, violato il Parco sud’. Piuttosto strabica”. Per i comitati panoramici-visionari sono comunque tempi duri: nei giorni il Tar ha respinto il ricorso contro la “torre Milano” in via Stresa, presentato da un gruppo di cittadini che protestava perché l’edificio avrebbe limitato la vista del panorama. Il buon senso non è morto.

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