Il 7 ottobre la Porta di Brandeburgo, a Berlino, si presentava come nella foto qui sopra, in ricordo degli ostaggi di Hamas. Le istituzioni di Milano sono invece rimaste in colpevole silenzio. Dopo il rifiuto di onorare i bambini Bibas, lunedì solo il coraggio di alcuni consiglieri ha bloccato l’infame mozione che voleva la rottura del gemellaggio con Tel Aviv. L’ignavia di una città. E Beppe Sala, un esempio di equilibrismo di maggioranza ma non proprio di coraggio della verità, si è limitato a dire: “Oggi è solo il ricordo di altre vittime di questo infame conflitto”. No caro sindaco, era il 7 ottobre.
“Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.
E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini”