Non solo Fitch: ecco il calendario autunnale delle agenzie di rating per l’Italia

Dopo Fitch anche Moody’s, S&P, Scope e Dbrs si preparano a rivedere il proprio giudizio sul debito sovrano italiano. Cosa c’è da aspettarsi e quando

Il calendario autunnale delle decisioni del rating sul debito sovrano italiano si presenta come un momento cruciale per il governo di Giorgia Meloni, che spera in un riconoscimento internazionale per gli sforzi compiuti nel risanamento delle finanze pubbliche. Con un deficit in calo verso il 3 per cento del pil nel 2025 e una senso di stabilità diffuso, l’Italia si prepara a una serie di appuntamenti con le principali agenzie di rating, a partire da oggi, 19 settembre, quando Fitch Ratings è attesa a pubblicare a mercati chiusi la sua valutazione.

Cosa vuol dire rating e cosa cambia per un paese

Per i non specialisti, vale la pena ricordare che un rating è la “pagella” che le agenzie di credito indipendenti assegnano a uno stato per misurare la sua capacità di onorare il debito. Una conferma del rating segnala continuità, un upgrade apre la strada a costi di finanziamento più bassi, un downgrade li alza. L’outlook (che può essere positivo, stabile o negativo) indica la direzione probabile del prossimo giudizio: non è una decisione, ma una bussola. Gli analisti di Fitch, Moody’s, S&P e Dbrs guardano soprattutto ai saldi di bilancio, alla traiettoria del debito su pil, alla solidità del sistema bancario e alla prevedibilità della politica fiscale. Scope, invece, aggiunge un’attenzione particolare alla qualità istituzionale e al potenziale di crescita di lungo periodo. Un upgrade migliorerebbe i costi di finanziamento per l’Italia, riducendo gli spread sui Btp e certificando ai mercati una maggiore solidità.

Il calendario dei giudizi sull’Italia

Fitch, che attualmente assegna all’Italia un rating BBB con outlook positivo, potrebbe decidere di elevare il giudizio a BBB+, grazie ai progressi nel contenimento del debito e alla stabilità dell’economia nonostante le sfide globali. Secondo Gian Maria Gros-Pietro, presidente di Intesa Sanpaolo, “i rating internazionali BBB non rispecchiano la solidità finanziaria italiana”.

Dopo Fitch, il prossimo appuntamento è con S&P Global il 10 ottobre 2025: l’agenzia mantiene un rating BBB+ con outlook stabile, il che suggerisce che non si attendono cambiamenti immediati. Nel frattempo, Morningstar Dbrs, che assegna BBB (alto) con outlook positivo, pubblicherà la sua decisione il 17 ottobre, e rappresenta una delle agenzie più ottimiste. Il 31 ottobre toccherà a Scope Ratings, che valuta l’Italia BBB+ con outlook stabile. La decisione di Moody’s è attesa il 21 novembre 2025 per chiudere questo ciclo autunnale, con una revisione che potrebbe rafforzare il suo attuale Baa3 con outlook positivo, riconoscendo i passi avanti nella governance italiana del deficit, che rimane comunque uno dei più alti in Europa.

Dunque, tre delle cinque agenzie riconosciute dalla Bce (Fitch, Moody’s, S&P, Scope e Dbrs) hanno outlook positivi e nessuna un outlook negativo. E questo è un segnale incoraggiante dopo anni di instabilità. Il governo punta su questi verdetti per rafforzare la credibilità internazionale, attirare investimenti e sostenere la crescita, mentre analisti come quelli di Equita e di Intesa Sanpaolo prevedono possibili upgrade multipli, che potrebbero tradursi in risparmi significativi sugli interessi del debito. Resta da vedere se le agenzie certificheranno questo ottimismo, ma il percorso tracciato appare promettente.

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