Starmer non ottiene granché da Trump, ma non perde niente

Il presidente americano dice di essere molto deluso da Putin ma ripete agli europei che devono smettere di comprare petrolio russo, così Mosca non avrà altra scelta se non fermare la guerra contro l’Ucraina. Ma sulle sanzioni americane non dice nulla. Ed è contrario al riconoscimento dello stato palestinese

Il premier britannico Keir Starmer ha tirato un sospiro di sollievo quando è finita la conferenza stampa assieme a Donald Trump: è andato tutto bene, ha preso anche una pacca sulla spalla quando, pur difendendo l’idea di riconoscere uno stato palestinese – cosa che il presidente americano considera sbagliata, “una delle poche cose su cui non siamo d’accordo” – Starmer ha detto che Hamas non dovrà avere “alcun ruolo nel futuro governo della Palestina”. Il sollievo del premier è meritato, dicono che si sia preparato molto per l’incontro, studioso e metodico com’è, anche se va pure considerato che ormai il successo, nei bilaterali con Trump, è semplicemente uscirne senza lividi – e Starmer poteva contare pure sul buon umore del presidente americano costruito dalla famiglia reale il giorno precedente con un trattamento caloroso e sfarzoso che ha disinnescato le possibili rimostranze di Trump. Se si va un pochino oltre la sopravvivenza, che comunque non è scontata, il premier non ha raggiunto grandi obiettivi, né per il Regno Unito né per il resto del mondo. E’ stato siglato un accordo sull’intelligenza artificiale e la collaborazione tech, che è fatto di grandissimi investimenti americani, tanto che molti commentatori si chiedono se non si tratti piuttosto di una sottomissione tecnologica agli Stati Uniti. Trump ha anche detto di essere molto contento di aver siglato subito l’accordo commerciale con Londra, ma ha aggiunto un sospettoso “è un accordo che fa meglio a voi che a noi”, che ha spento per un attimo il sorriso di Starmer.

Se sul conflitto in medio oriente si è soltanto detto che deve finire subito – il trito mantra trumpiano su tutte le guerre del mondo – il presidente americano ha ribadito che Vladimir Putin lo ha “davvero deluso”, ma per quel che riguarda le sanzioni americane – pronte al Congresso, ma ferme per volontà del presidente – ha detto che è disposto a muoversi soltanto quando gli europei smetteranno di comprare il petrolio russo. Starmer, che aveva studiato, ha precisato conciliante che in effetti alcuni paesi sono ancora troppo “dipendenti” dalla Russia per quel che riguarda le materie prime, ma Trump ha ripreso subito la parola, lui la soluzione ce l’ha, sono gli europei che non la capiscono: “Se il prezzo del petrolio scende, Putin non avrà altra scelta che mettere fine alla guerra”, ha detto. “Sono pronto a fare altre cose – ha proseguito Trump – ma non quando le persone per cui sto combattendo comprano il petrolio dalla Russia. Se il prezzo del petrolio scende, molto semplicemente, la Russia farà un accordo”. Trump sostiene di aver fatto la sua parte, ha messo i dazi all’India e alla Cina per spezzare il sostegno alla Russia, ora tocca agli europei. Nulla di nuovo né nulla di concreto.

Trump non ha voluto infierire, come fa gran parte del suo governo e del suo mondo, contro la cosiddetta deriva illiberale del Regno Unito, Starmer ha usato una splendida espressione per dire quanto ha a cuore questa libertà – la difendiamo “gelosamente”, ha detto – e poi si è lasciato dare qualche consiglio sull’immigrazione, che è un gran problema per la tenuta del suo esecutivo: usa l’esercito, ha detto Trump, e Starmer ha fatto un altro dei suoi sorrisi, se la discussione finisce qui, è andato tutto benissimo.

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  • Paola Peduzzi
  • Scrive di politica estera, in particolare di politica europea, inglese e americana. Tiene sul Foglio una rubrica, “Cosmopolitics”, che è un esperimento: raccontare la geopolitica come se fosse una storia d’amore – corteggiamenti e separazioni, confessioni e segreti, guerra e pace. Di recente la storia d’amore di cui si è occupata con cadenza settimanale è quella con l’Europa, con la newsletter e la rubrica “EuPorn – Il lato sexy dell’Europa”. Sposata, ha due figli, Anita e Ferrante. @paolapeduzzi

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