Noi moderati e Fratelli d’Italia presentano due proposte di legge per celebrare di nuovo il santo patrono d’Italia dopo quarant’anni. Il voto atteso alla Camera e poi il passaggio in Senato
Una festa nazionale per il santo patrono d’Italia. In occasione dell’ottavo centenario della morte di San Francesco che cadrà nel 2026, le due proposte di legge presentate da Maurizio Lupi di Noi moderati e da Fratelli d’Italia, primo firmatario Lorenzo Malagola, vogliono far ritornare il 4 ottobre, già solennità civile, un giorno rosso sul calendario, dopo che nel 1977 la festività era stata abolita. Anche gli altri due partiti della maggioranza, Lega e Forza Italia, sostengono l’iniziativa per ridare centralità al santo d’Assisi che, secondo le agiografie, ricevette le stigmate sui polsi e sui piedi nel 1224, morì la sera del 3 ottobre 1226 e fu canonizzato nel 1228 da papa Gregorio IX. Il testo dovrebbe ricevere il voto finale alla Camera tra mercoledì e giovedì e poi passare in Senato per l’approvazione definitiva. L’introduzione di un giorno di festa in più porterà alcuni benefici economici ai lavoratori privati, ma anche a particolari categorie di dipendenti pubblici: il costo previsto per le casse dello stato si aggira intorno ai 10,6 milioni di euro, di cui 1,8 milioni saranno destinati ai corpi di polizia, le Forze armate e i Vigili del fuoco, mentre 8,7 milioni al comparto del Servizio sanitario nazionale (Ssn). Ma questa cifra è destinata a crescere a partire dal 2027, perché il prossimo anno il 4 ottobre capiterà di domenica, giorno già festivo.
Mentre in Italia potrebbe essere approvata una legge che aumenterà il numero di giorni di festa, in Francia un primo ministro è stato sfiduciato, tra proteste e manifestazioni anche violente, dopo aver presentato un piano per ridurre il deficit pubblico. Il governo di François Bayrou è caduto sul voto di fiducia sulla legge di bilancio da 44 miliardi di euro, necessaria a riportare il deficit e il debito sotto controllo. Tra le misure previste c’era l’abolizione di due giorni festivi che avrebbero fatto risparmiare allo stato poco più di quattro miliardi di euro, tra cui il lunedì di Pasqua e l’8 maggio, giorno della fine della Seconda guerra mondiale per i francesi.
Nella relazione tecnica di Lupi e Malagola si spiegano le motivazioni che hanno portato alla reintroduzione della festa nazionale per il santo proclamato patrono d’Italia nel 1939 da papa Pio XII insieme a Santa Caterina da Siena: la celebrazione e promozione dei valori della pace, della fratellanza, della tutela dell’ambiente e della solidarietà, virtù che Francesco incarnava alla perfezione. La volontà di celebrarlo il 4 ottobre è motivata anche dal fatto che, dal 2005, quel giorno è considerato, oltre che solennità civile, anche giornata della pace, della fraternità e del dialogo tra appartenenti a culture e religioni diverse. Nella proposta di Lupi si prevede poi che in tale occasione vengano organizzate cerimonie, iniziative, incontri, in particolare nelle scuole di ogni ordine e grado, dedicati ai valori sopra menzionati e di cui i Santi Francesco d’Assisi e Caterina da Siena sono espressione. Malagola invece sottolinea che la festa “assume una molteplicità di significati, che sono riassunti anche nel nostro dettato costituzionale e sui quali si basa la nostra identità nazionale”.
La solennità civile del 4 ottobre in onore dei Santi Patroni speciali d’Italia San Francesco d’Assisi e Santa Caterina da Siena è stata istituita nel 1958. La legge che nel 1977 ha abolito la festività di San Francesco e ha stabilito anche che non fossero più considerate festività: l’Epifania; S. Giuseppe; Ascensione; Corpus Domini; SS. Apostoli Pietro e Paolo. Otto anni dopo, nel 1985, sono stati ripristinati il giorno festivo del 6 gennaio in occasione dell’Epifania e, per il solo comune di Roma, il 29 giugno in onore dei Santi Apostoli Pietro e Paolo. Se dovessero passare le proposte di Lupi e di FdI la festa nazionale per San Francesco si andrà ad aggiungere alle altre undici: capodanno, Epifania, il lunedì dopo Pasqua, l’Anniversario della Liberazione, la Festa del lavoro, la Festa della Repubblica, l’Assunzione della Beata Vergine Maria, Tutti i Santi, Immacolata Concezione della Vergine Maria, il Natale e il giorno successivo al Natale.