Dalla Cina all’America, le nuove tecnologie per la repressione selvaggia

Un’inchiesta dell’Ap rivela il ruolo cruciale di aziende occidentali nello sviluppo delle tecnologie di sorveglianza usate dalla Cina per la repressione. Oggi quelle stesse tecnologie rischiano di essere usate per controllare migranti e cittadini negli Stati Uniti

Per anni abbiamo raccontato la Repubblica popolare cinese come un laboratorio distopico della sorveglianza di massa, dove la tecnologia è al servizio del potere politico per controllare e reprimere libertà individuali. Un’inchiesta dell’Associated Press pubblicata qualche giorno fa e durata tre anni ci costringe però a riflettere su una questione: quella macchina della repressione non è nata solo a Pechino, ma è stata in buona parte progettata con l’aiuto di numerose aziende tecnologiche occidentali. Il nome che ricorre più volte nell’inchiesta è quello di Ibm, ma non è l’unico. Contratti, presentazioni, mail interne e documenti riservati mostrano come colossi americani abbiano fornito competenze, software e persino strategie di marketing alle controparti cinesi. Le aziende sapevano perfettamente a cosa servivano i loro servizi, perché adattavano i propri prodotti alle esigenze di polizia e apparato militare di Pechino, rendendo possibile, per esempio, la schedatura e la repressione della minoranza uigura nello Xinjiang.a

La contraddizione più evidente della politica sulla Cina dell’America riguarda proprio il Partito repubblicano, che da un lato denuncia i campi di rieducazione e le violazioni dei diritti umani in Cina, ma allo stesso tempo è convinto, con Trump in testa, di continuare il business con Pechino anche in settori sensibili. Con l’Ap diverse aziende si sono difese facendo sapere di aver rispettato tutte le leggi e i controlli sulle esportazioni, e il punto è proprio questo: il presidente americano Donald Trump, scrivono i giornalisti, ha revocato quell’ordine esecutivo di Biden che salvaguardava i diritti civili dalle nuove tecnologie di sorveglianza, le stesse che oggi includono sistemi di intelligenza artificiale utili a rintracciare e detenere i migranti negli Stati Uniti. Ciò che il leader cinese Xi Jinping ha voluto per la Cina, potrebbe tornare utile al futuro dell’America che vorrebbe Donald Trump.

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