Un gruppo di circa quindi persone ha fatto irruzione in un’aula e ha interrotto una lezione del professore Rino Casella, che nel tentativo di opporsi agli attivisti ha riportato alcune contusioni. La ministra dell’Università Bernini: “Quanto accaduto è intollerabile. Le università non sono zone franche”
Questa mattina un gruppo di studenti che manifestavano per la Palestina ha fatto irruzione in un’aula del Polo Piagge dell’Università di Pisa e ha interrotto una lezione al dipartimento di Scienze politiche tenuta dal professore Rino Casella. Sul profilo Instagram del collettivo pisano “Studenti per la Palestina”, sono state pubblicate foto e video dell’azione e nella descrizione il docente è stato definito un “sionista”. Nel tentativo di opporsi, senza successo, il professore ha riportato alcune contusioni ed è stato portato al pronto soccorso. Casella ha fatto sapere di aver sporto denuncia.
Anna Maria Bernini, ministro dell’Università e della ricerca, ha telefonato al rettore dell’Ateneo, Riccardo Zucchi, allo stesso professore, Rino Casella, e al prefetto di Pisa, Maria Luisa D’Alessandro. “Le università non sono zone franche dove è consentito interrompere lezioni o aggredire professori. Quanto accaduto all’ateneo di Pisa è intollerabile per una società che si riconosce nei valori della democrazia e irricevibile per una comunità accademica, come quella pisana e italiana tutta, aperta, libera e inclusiva”, ha aggiunto. “Esprimo la mia più sincera vicinanza a tutta la comunità dell’Università di Pisa e al professor Rino Casella. Sono al suo fianco! Colpire la libertà accademica significa attaccare il cuore della nostra democrazia: dobbiamo difenderla tutti, senza se e senza ma”.
Quanto accaduto è stato condannato anche da Azione Universitaria: ”È un fatto di estrema gravità: un gruppo di facinorosi dei collettivi di sinistra ha fatto irruzione in un’aula, interrompendo una lezione e aggredendo il professore”. Gli studenti pro Pal hanno invece annunciato per stasera alle 20 in piazza XX settembre un corteo cittadino e scrivono, sempre in un post su Instagram, “ci prepariamo a scioperare ovunque il 22 settembre per bloccare tutto”.
“Domani presenterò un’interrogazione parlamentare per chiedere se i responsabili di questa vile aggressione sono stati perseguiti o meno. Adesso basta. Prima che sia troppo tardi“, ha annunciato il deputato Luigi Marattin, segretario del Partito Liberaldemocratico.