“Nonostante la grande stima che nutre per questo premio, Boualem Sansal, tramite sua moglie, ha fatto sapere che considera inaccettabile questa iniziativa insidiosamente di parte”, ha dichiarato Antoine Gallimard, l’editore francese dello scrittore
Parigi. Per l’edizione 2025 del premio Sakharov per la libertà di pensiero, istituito dal Parlamento europeo nel 1988 con l’obiettivo di premiare persone o organizzazioni che abbiano dedicato la loro vita alla difesa dei diritti umani e delle libertà individuali, il gruppo Patrioti per l’Europa in cui siedono il Rassemblement national di Marine Le Pen e la Lega di Matteo Salvini ha proposto il nome di Boualem Sansal, lo scrittore franco-algerino imprigionato ad Algeri dal 16 novembre 2024 per un’intervista al media francese Frontières in cui ha espresso opinioni sgradite al regime di Abdelmadjid Tebboune. Ma “nonostante la grande stima che nutre per questo premio, Boualem Sansal, tramite sua moglie, ha fatto sapere che considera inaccettabile questa iniziativa insidiosamente di parte”, ha dichiarato Antoine Gallimard, l’editore francese di Sansal, in un comunicato pubblicato ieri. “Il costante impegno di Boualem Sansal a favore della pace e della libertà non giustifica in alcun modo che, in sua assenza, il suo nome e i suoi scritti vengano associati agli obiettivi di un movimento la cui radicalità politica è estranea allo spirito di tolleranza che egli ha sempre promosso”, ha aggiunto il presidente delle edizioni Gallimard.
Domenica su France Inter, l’editore aveva già dichiarato che Sansal “è assolutamente contrario” all’iniziativa del gruppo Patrioti per l’Europa al Parlamento europeo. Lo scrittore algerino “non vuole assolutamente intrattenere questo tipo di legami”, “non vuole essere strumentalizzato da nessuno”, e “si oppone con vigore al sostegno di questo gruppo di estrema destra, lo so da sua moglie”, ha dichiarato il suo editore.
È proprio quest’ultimo punto a essere contestato dal Comitato di sostegno internazionale a Boualem Sansal, che in un comunicato ha risposto a Gallimard. “Lunedì 15 settembre, la casa editrice Gallimard chiede alla stampa di rifiutare l’assegnazione del prestigioso premio Sakharov […] Nessuno oggi può avvalersi del diritto di parlare a nome di Boualem Sansal”, afferma il collettivo in un comunicato che il Journal du dimanche ha potuto consultare.
Il Comitato, presieduto dall’ex ministra degli Affari europei Noëlle Lenoir, ricorda che l’autore “si trova nella totale impossibilità di esprimersi liberamente”, e che sua moglie è “soggetta a severe restrizioni” e non può quindi “scrivere o comunicare liberamente”. Per il collettivo, che riunisce scrittori, intellettuali e esponenti del mondo della politica “ora più che mai, lo scrittore ha bisogno del sostegno del Parlamento europeo, iniziato con la richiesta di liberazione incondizionata in una risoluzione del gennaio 2025: bloccare l’assegnazione del premio Sakharov da parte dello stesso Parlamento danneggerebbe la sua causa, che rientra nel dovere d’umanità. Non c’è posto per la politica in questo contesto”.
Sansal, che ha ottant’anni ed è malato di cancro alla prostata, è stato condannato in appello a cinque anni di reclusione con l’accusa di “attentato all’unità nazionale”, per aver detto che l’Algeria ha ereditato, sotto la colonizzazione francese, territori che fino ad allora appartenevano al Marocco. Ad agosto, il presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron, aveva affermato che la Francia doveva agire “con maggiore fermezza e determinazione” nei confronti del regime di Tebboune, evocando la “sorte riservata” a Boualem Sansal e a Christophe Gleizes, giornalista francese imprigionato a Tizi Ouzou e condannato a sette anni per “apologia di terrorismo”.
Diversi scrittori, tra cui Kamel Daoud e il premio Nobel per la letteratura Jean-Marie Gustave Le Clézio, hanno partecipato nel fine settimana a una manifestazione di sostegno a Sansal al Festival del libro di Nancy. Un “collettivo di cittadini” ha indetto una manifestazione “pacifica” per mercoledì sera a Parigi, affinché la sorte riservata allo scrittore franco-algerino non venga dimenticata.