Il giusto sostegno italiano all’impegno anti russo in difesa dei Baltici

Il governo italiano ha deciso di raccogliere l’appello della Nato a rafforzare il dispositivo militare che protegge i paesi del Baltico oltre a Polonia e Romania. Una buona Sentinella

Il governo italiano ha deciso di raccogliere l’appello della Nato a rafforzare il dispositivo militare antirusso a tutela dei paesi baltici, Polonia e Romania. E’ un’ottima decisione, che allinea l’Italia ai sì già espressi alla “Sentinella Europea” da Francia, Germania, Regno Unito e Danimarca. Ed è in piena coerenza con la partecipazione dei nostri velivoli e dei nostri militari al dispositivo BalticEagle, che nacque sette anni fa per la tutela di Estonia, Lettonia e Lituania, e che da allora vede impegnati a rotazione insieme alle forze di altri membri Nato un certo numero di nostri F35, Eurofighter e velivoli di avanzata ricognizione elettromagnetica, capaci di coordinare in volo operazioni condotte da tutti i velivoli impegnati nella difesa dello spazio aereo sovrano e delle acque nazionali dei paesi sul fronte Est della Nato.

L’Italia c’è, si impegna e non si volta dall’altra parte. La recente escalation russa contro Polonia e Romania ha dimostrato ancora una volta che non sono mere voci allarmiste, quelle relative alla minaccia diretta contro Nato ed Europa della macchina bellica e di guerra asimmetrica di Putin. L’impegno concreto anche militare, a difesa dei nostri alleati e della libertà e democrazia messe nel mirino dal regime russo, è una scelta giusta e confortante. Ancor più in tempi in cui diventa più evidente la pressione e il sostegno russo a favore dei molti sostenitori di Putin che allignano tra le file delle forze populiste in molti importanti paesi europei.

L’importanza di questa scelta ha anche due aspetti che riguardano la politica interna italiana. Innanzitutto scelte come queste, e gli impegni crescenti che ne deriveranno in futuro, dovrebbero vedere il più possibile unite tutte le forze politiche, lasciando cadere almeno su questo demonizzazioni di sapore elettoralistico. Inoltre, tutti dovrebbero cercare di non dimenticare che la presidente del Consiglio procede su questa strada giustamente senza dar peso alle voci che non mancano anche nella sua maggioranza, e che vorrebbero l’Italia estranea alla difesa di Ucraina, Europa e Nato.

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