Quello che pensava e diceva Charlie Kirk non c’entra con il gesto vigliacco del benpensante armato, al quale subdolamente e ipocritamente si associano gli ammiratori del libero pensiero unico. Lezioni ai moralisti mainstream dal vecchio democratico americano
I moralisti affezionati alle loro passioncelle ideologiche sono dei furbastri. Michele Serra scrive che Charlie Kirk non meritava di morire per le sue idee ma era un malpensante che, per come ha vissuto e predicato, non valeva l’unghia di Martin Luther King Jr. La stessa cosa l’ha detta in televisione lo scienziato Piergiorgio Odifreddi. Ora, alcune cose predicate dal fondatore di Turning Point Usa, gruppone giovanile Maga, e per le quali un tizio assassino si è premurato di infilargli un colpo di fucile nel collo, erano molto scorrette ideologicamente, e se vogliamo raccapriccianti; altre ordinario pensiero conservatore, in certi casi condivisibile e condiviso da persone con la testa sulle spalle: il tono di Kirk oscillava fra la provocazione consapevole e il dialogo civile con chi pensa diversamente da te.
Solo che tutto questo non c’entra con il gesto vigliacco del benpensante armato, al quale subdolamente e ipocritamente si associano, nell’ansia di soppressione del dissenso, gli ammiratori del libero pensiero unico in questione, i moralisti furbastri che non capiscono nemmeno la gravità e il malmostoso di quanto affermano. Bernie Sanders, il vecchio senatore socialista, uno che ha fatto la più lunga delle gavette e che non risulta per sua fortuna essere un “intellettuale di sinistra”, ha rilasciato in un video una lunga dichiarazione di tono e contenuto opposti rispetto a quella dei moraleggianti, per così dire “senza se e senza ma”.
Ha detto che la democrazia è la libertà di pensarla in modo diverso, che questo riguarda alla stessa stregua i democratici del Minnesota ammazzati in casa e il trumpiano fulminato durante un incontro pubblico, non ha sottilizzato sugli idoli del pensiero antirazzista, non ha accusato di malpensiero l’assassinato dello Utah paragonandolo ai Kennedy o ad altre vittime dell’odio politico che predicavano valori universalisti e di tolleranza liberale, non l’ha fatto e si è rifiutato esplicitamente di farlo. Primo, per rispetto di un elementare principio di umanità. Secondo, per una questione di logica in relazione al senso della democrazia liberale. Terzo, per impedire a Trump di cavalcare efficacemente la morte per mano sicaria di Kirk e trasformare un lutto in una bandiera di autoritarismo e intolleranza verso l’America che considera nemica. Un vecchio politico ha dato una lezione seria e responsabile agli intellettuali di sinistra che in altri contesti lo venerano e lo sostengono. La verità è che si diffonde tra la solita brava gente, non solo quelli che festeggiano l’assassinio di Kirk, e ce ne sono a derrate, ma anche tra quelli che non trovano le parole giuste per esecrarlo, le parole di Sanders, un nuovo paradigma intellettuale e morale che fa decisamente schifo, che è infinitamente pericoloso, che è il prodromo concettuale e la musica d’accompagno della terza guerra mondiale per la quale a chiacchiere siamo tutti preoccupati.
Per esempio. Se pensi che Israele deve difendersi, e che la colpa dell’eccidio in corso a Gaza è di Hamas, il partito del terrore nichilista e sterminatore degli ebrei, sei complice di un genocidio, sei un assassino potenziale di bambini, sei un affamatore. E questo schema etico da flotilla, anche se promosso e definito con espressioni di una certa presunta eleganza, trasforma le idee, le ragioni diverse e conflittuali con il mainstream, in colpe morali, forse da espiare con la sanzione suprema della morte per fucilazione. Si dice sempre, negli ambienti festosamente libreschi che si compiacciono delle storie e delle parole, che le parole sono importanti e anche le storie lo sono: ecco, queste di Serra e Odifreddi sono brutte parole che scrivono una brutta storia, da cui gli intellettuali in buona fede, strana genia di irresponsabili canterini, dovrebbero liberarsi alla Bernie Sanders, finché sono in tempo, loro e i loro bersagli.