In ogni sconosciuto, un tesoro nascosto. Lettera da una sala d’attesa

Arriva una donna anziana, si siede accanto a me. Al telefono dico a mio marito di dare da mangiare ai gatti. “Io ho cinque gatti”, mi fa, sorridendo. Poi inizia a raccontare

Nella sala d’attesa della clinica siamo in pochi. Sedie bianche, silenzio. Dalla finestra un pezzo di cielo intensamente azzurro: l’estate non vuole finire. Arriva una donna anziana. Capelli candidi lunghi sulle spalle, nel viso senza trucco due grandi occhi innocenti. Sembra una vecchia bambina. Vestita dimessamente. Si siede accanto a me. Al telefono dico a mio marito di dare da mangiare ai gatti. “Io ho cinque gatti”, mi fa, sorridendo. Poi inizia a raccontare: come una che, sempre sola, sia felice di avere un volto davanti. Dice di un marito, non si capisce se vivo o morto. Ne parla al passato, poi al presente.

Guarda il mio smartphone. “Che bel telefono ha. Anche io ne ho uno”. E estrae dalla borsetta un iPhone. “Vede, è nuovo. Ma non funziona”. Come mai? chiedo. “Mah, forse perché non ha la Sim”, risponde. “Certo, senza Sim è un problema”, convengo io, capendo che la signora non c’è del tutto con la testa. (Chissà perché i matti nelle sale di attesa si siedono sempre vicino a me. Li attiro. O mi riconoscono affine?). Dunque la sconosciuta dalla chioma candida gira per Milano con un iPhone spento. “Non potrei nemmeno chiamare il 112” – dice sconsolata. “Ma tanto, questo coso non saprei usarlo”, confessa, accarezzando lo schermo nero. E parla, parla, con voce mite, come di una ormai sottomessa al suo destino. Racconta di una cara amica, che era stata abbandonata alla nascita. Cresciuta in un istituto di suore, si era diplomata, lavorava. Le era venuto il desiderio di conoscere sua madre. L’aveva rintracciata, era andata a trovarla. “Ma la madre si era sposata, aveva figli. Le ha detto: vattene, io ho un’altra vita. Lei pensi come la mia amica Noemi, poveretta, c’è rimasta male”, dice, dolente, la signora.

Arriva un’infermiera. “La signora Noemi B.? Venga con me”. La vecchia bambina si alza e mi saluta. Noemi è lei, è lei che voleva solo essere abbracciata. In ogni sconosciuto un tesoro nascosto. Ogni tanto, in un dono o per follia, qualcuno te lo rivela.

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