Se avesse un filo di seno se lo rifarebbe per arrivare a una terza abbondante. Mentre l’estate finisce assai dolcemente e i palinsesti televisivi ricominciano, l’uomo dello scandalo, il “man in the news” è sempre lui: Stefano De Martino. La famigliola italiana collettiva non si è ancora rimessa davanti alla tv che lui è già di nuovo al centro delle polemiche. Questa volta perché dopo un anno di trionfi i suoi pacchi sono stati battuti, nella fascia serale, da un concorrente peraltro antico e inaspettato: la Ruota della Fortuna di Gerry Scotti. Nei primi giorni di programmazione, ecco l’inopinato sorpasso di audience, seguito da polemicona aziendale: nientemeno che Pier Silvio Berlusconi per Mediaset contro il direttore intrattenimento Prime Time della Rai, dallo strano nome di Williams Di Liberatore. Il primo è intervenuto a sorpresa nello studio della Ruota, sostenendo in favore di telecamera che il programma concorrente, insomma i pacchi, sono “un gioco in cui si vincono soldi solo grazie alla fortuna, senza merito. Noi stiamo riportando nelle case degli italiani l’amore per la nostra lingua. Il nostro è un gioco divertente e allo stesso tempo istruttivo”. Subito è arrivata la risposta dalla tv di Stato: “La Rai ha un’offerta ampia, completa ed unica nel panorama nazionale”, eccetera eccetera.
Ci si mette pure Aldo Grasso: “De Martino, secondo me, è stato sopravvalutato”, ha detto all’Huffington Post. “È bravo, piacevole, ha uno stile particolare che definirei da re della paraculaggine, ma non è il nuovo Fiorello”. Apriti cielo. La pax televisiva è già finita mentre l’autunno non è ancora cominciato. Estate che tanto per cambiare ha avuto come protagonista lui, De Martino, che tra giornali, social, teatri, è tutti i giorni dappertutto. Spegni la tv e ti rispunta sul telefono. Dopo aver terminato la stagione televisiva a giugno, trionfale, e con le polemiche di “Striscia la notizia” che accusa “Affari tuoi” d’esser pilotata, invece che mettersi in ferie De Martino si è buttato in teatro, continuando per il terzo anno di fila la tournée del suo spettacolo “Meglio stasera”, con ben 87 repliche su e giù per la penisola. Accompagnato da otto musicisti, quattro ballerini, due autori e la “Disperata Erotica band”, perché la chiave per capire De Martino è naturalmente l’erotismo.
Un erotismo casereccio, non certo estremo, e che però lo rende diversissimo da tutti i precedessori che si son susseguiti nelle ère televisive italiane. Finora il bravo presentatore italiano è stato sempre infatti un sobrio padre di famiglia rigorosamente asessuato: Baudo, a cui De Martino è stato paragonato, e poi Mike, Corrado, e dopo Bonolis, Amadeus, e proprio Scotti: sono tutti rispettabili capi-caseggiato da cui si comprerebbero certo auto usate, possono piacere o non piacere, ma che non ispirano certo torbidi pensieri peccaminosi (poi certo ci sono delle nicchie, ognuno ha le sue perversioni).
Anche il massimo nume dell’olimpo tv a cui viene talvolta accostato come possibile suo erede, Renzo Arbore, non è mai stato un vero e proprio sex symbol. De Martino invece è una creatura nuova, è come se il presentatore avesse inglobato anche il suo complemento, la sexy valletta, poco conta se bruna o bionda. Se Cuccarini o Martines, lui le ha fagocitate entrambe, la valletta è lui, che presenta, ironizza, affabula, però sculettando. Un corpo che non è quello imbustato nei completoni confindustriali o negli smoking da Telegatto, è invece un corpo atletico, e sessuato, e fasciato nel pantalone nero e camicia bianca, da torero, attillatissimi, che lo rendono desiderabile a femmine e maschi, in prima serata! Anzi, “access prime time”, fascia pregiatissima! Mentre si è assisi al desco! E’ una libidine! E’ una rivoluzione (e qualcuno sostiene che il sorpasso da parte della Ruota della Fortuna si debba al fatto che ancora non tutti son tornati a sedersi, al desco, soprattutto le signore. Vedrete quando ricomincia la scuola, e riaprono gli uffici).
Comunque, Auditel a parte, certo non c’è gara rispetto al corpo del tranquillizzante cumenda brianzolo Gerry Scotti: il corpaccione del già deputato Psi, testimonial del riso che non scuoce, certo non fisico da twerkatore. Forse con la fine dell’estate si ha però voglia di un rappel à l’ordre? Basta coi corpi da spiaggia? Scotti che non scuoce è anche celebre per l’introduzione al manuale scientifico “Dove andiamo a ballare questa sera” di Gianni De Michelis, guida alle discoteche degli anni ‘80. E la danza è centrale nella storia di De Martino, il più celebre meridionale d’oggi, altro che il meridionalista Ernesto De Martino, chi mai lo conoscerà più? Sempre in una tappa del suo spettacolo teatrale quest’anno ha raccontato che da ragazzo c’era chi metteva in dubbio la sua eterosessualità, perché appassionato di danza e non di sport più canonici, in primis naturalmente il calcio. “Magari fossi gay”, ha risposto lui. “Mi dicevano: ‘gay’, a me… a parte il fatto che avrei risolto la metà dei problemi che ho oggi, me lo dice anche il mio avvocato. Ma poi io non capivo la logica di quando mi insultavano con quei termini. Io rispondevo: ‘Scusate, io tutti i pomeriggi sono in una sala di ballo con 30 ragazze. Voi undici maschi tutti sudati, sotto la stessa doccia, e io sarei il gay?’”. Una risposta finalmente logica e pertanto abbastanza rivoluzionaria nel paese che nel 2025 ancora scrive con timore di Giorgio Armani e dei suoi fidanzati, talvolta “amici”, tipo Achille e Patroclo.
Lui invece se ne frega. Forte della danza e di quel corpo, anche di un’educazione sentimentale e fisica tra Napoli e il Nuovo mondo: raccontano che dopo aver partecipato ad Amici, e dopo la prima celebrità, fu la parentesi americana, in cui si ritrovò a New York in un corpo di ballo, ad aprirgli la mente. A togliergli i pregiudizi della provincia. Non era solo l’unico che non sapeva l’inglese del gruppo, come ha raccontato a Cazzullo sul Corriere, ma probabilmente anche l’unico eterosessuale. E via di slancio senza zavorre poi verso una carriera etero portentosa, con una vita sentimentale ricca e variegata. La prima relazione pubblica è con Emma Marrone, nel 2009, per 3 anni. Poi colpo di fulmine con Belen Rodriguez, conosciuta ad Amici nel 2012 e che fa sognare italiani ed italiane: si sposano nel 2013 dopo aver prodotto l’erede Santiago. Nel 2015 la relazione finisce e si narra di una storia con Gilda Ambrosio: piccola influencer di nicchia, napoletana di stanza a Milano, del duo “The Attico”, che ha qualche rilevanza nel mondo duomo-sessuale della moda. E’ un mondo anche che interseca e si attorcina a quello dell’Internet: Ambrosio è una grande amica di un altro duo, Ferragnez. E damigella d’onore di un ennesimo duo, dell’unione civile celebrata sul Lago di Como tra Domenico Iovine e Vincenzo Sabatino, architetti di giù che hanno fatto anche la casa di De Martino, e l’ufficio di Chiara Ferragni. “Unendo lo stile della città di Milano con le atmosfere della California”, ho trovato scritto in Rete, vabbè. Insomma un mondo calciator-stilist-influenceristico su cui non tramonta mai il sole e che ha superato i problemi di identità sessuale da un bel pezzo.
De Martino del resto tiene insieme tutto e tutti: presentatore e ballerina, corpo sexy ma bravo ragazzo, nel suo spettacolo i momenti erotici sono inframezzati da scampoli di vita vissuta, il lavoro da fruttivendolo da ragazzino e nel bar del nonno, già tormentone della sua biografia, pezzo forte anche dell’imitazione che ne fa Luigi Esposito al GialappaShow. “Molti guardandomi pensano al culo, ma non sapete cosa ho passato io. A sei anni portavo mio padre al mercato di Torre Annunziata in macchina e venivano grandi clienti, Totò, Eduardo De Filippo e Biagio Izzo”. “Ringrazio i fonici: guardate come hanno montato bene il microfono”, dice il De Martino finto mostrando il lato B. E poi parte “Sesso e samba”, tormentone dei nuovi pacchi sessualizzati della tv di Stato, e lui: “signora non mi chieda di ballare”. E balla. Nell’imitazione come nella realtà.
Ma è l’Italia tutta che glielo chiede, di ballare. A partire forse dalla sua più alta dinastia. Perché c’è anche la leggenda nera della sua amicizia con Arianna Meloni, sorella della Repubblica, e la leggenda della vicinanza al ceppo meloniano sarebbe alla base anche del più ricco contratto mai partorito dalla Rai, ben otto milioni di euro, per svariati anni, compresa un’opzione per Sanremo (e il Quirinale, no?). Lui sulla politica però non si esprime, a Cazzullo ha detto che Arianna Meloni non la conosce assolutamente, “ha dovuto googlarla”, e “se esistesse la sinistra, forse potrei rispondere se sono di destra o di sinistra”. Forse la leggenda è sorta perché il suo spettacolo è nato al Brancaccio di Roma, già palco sacro alle sorelle Meloni (è il teatro dove nel 2023 la premier dette forfait: doveva celebrare il suo primo anno di governo ma due giorni prima le era toccato annunciare – via Instagram – di aver mollato Giambruno dopo i famosi fuori onda del “blu estoril”, e in rappresentanza arrivò Arianna, in moto e casco integrale d’ordinanza, altra creatura mitologica, mezza donna e mezzo scooterone).
Su quel palco e tra quei presagi di post modernità nacque il fortunatissimo show, che mette insieme l’erotica band con momenti di educazione civica, come un ricordo di Borsellino nella tappa palermitana. Ma il regista dello spettacolo, e suo autore principe, è Riccardo Cassini, già scrittore satirico protagonista di un clamoroso caso editoriale degli anni Novanta, “Nutella Nutellae”, e poi autore di Fiorello, e veterano di Sanremo, sei edizioni, ma soprattutto appartenente a un ceppo della più nobile cultura che oggi per praticoneria definiremmo radical chic, tra Napoli e la capitale, cioè fratello di quel Marco Cassini fondatore delle edizioni Minimum Fax, la piccola ruspante Adelphi romana sorta alla fine dello scorso secolo.
“Io e Stefano facciamo un po’ ditta artista-autore da quando ci siamo incontrati a Made in Sud. Io sono un vecchio con la capa da giovane e lui un giovane con la capa da vecchio, almeno per quel che riguarda lo spettacolo” ha detto Cassini (che è pure fratello del comico Dario) a Fanpage. Con De Martino hanno fatto anche “Bar stella” che era il programma in cui più esplicito era l’omaggio ad Arbore, e però per qualche motivo non riuscì troppo, forse perché De Martino è, di nuovo, troppo sexy, un corpo troppo ingombrante. E’ come se, ai tempi, “Indietro tutta!” l’avesse presentato Miguel Bosé. O Arbore, però col corpo della Cucinotta.
Cassini è stato pure messo in mezzo da Fratelli d’Italia per una battuta. Perché se Baudo si faceva mettere nei guai dai suoi ospiti, alla Beppe Grillo, De Martino fa tutto in casa, persino le polemiche. In occasione del viaggio di Stato dell’anno scorso di Giorgia Meloni in compagnia della figlia Ginevra, Cassini scrisse sui social: “La mamma dei fascisti è sempre in Cina”, scatenando la protesta della maggioranza. “Ora trascinare anche i bambini in quella che, venendo da sinistra, evidentemente sarà definita legittima ironia, ci pare una pessima caduta di stile”, commentò il presidente dei senatori di Forza Italia Maurizio Gasparri, membro della Commissione Vigilanza Rai. Grande indignazione anche in Fdi. Insomma, se De Martino fosse organico, sarebbe una strana organicità.
Più interessante è il suo essere ubiquo ai casi e con una sintonia con le cose del presente che risulta quasi inquietante. L’estate, prima della polemica sulla Ruota della fortuna, l’ha visto protagonista anche per un’altra questione, quella dei video rubati: suoi filmati intimi acquisiti illegalmente dalle telecamere di casa, suoi e della (sexissima, come potrebbe essere diversamente) nuova morosa, tale Caroline Tronelli (che forse è pure incinta). Ma anche qui, i video privati (che poi hanno portato a una grande inchiesta che coinvolge migliaia di filmati illegali in tutto il mondo) invece di danneggiarlo sembrano aver consolidato il suo status di musa pop, come se lui non fosse solo l’erede di una tradizione televisiva, ma qualcosa di completamente nuovo, una creatura figlia dei social media. Dove chiunque può essere contemporaneamente soggetto e oggetto dello sguardo. Sei tu che crei il contenuto ma anche tu l’oggetto del desiderio, del commento, della fruizione estetica. Lui sembra avere questa consapevolezza, sa che ogni sua mossa sarà “memeificata”, che sia in costume sullo scoglio o in prima serata o nei teatri. E’ il Baudo nell’epoca di Temptation Island e dei guardoni. Infatti, se a Fiorello rubano i valori in casa, a lui rubano merce più pregiata, i video segreti. Ma lui denuncia, e la procura di Roma apre un’indagine, e si scopre che circolano migliaia di video così di ignari protagonisti domestici. Insomma operazione San Gennaro versione 2.0, sgominata da lui, il maggiorato della tv di Stato. Nell’estate dei guardoni, dei siti di uomini che spiano donne a loro insaputa, lui, l’uomo che è anche valletta, diventa pure testimone, e aiuta perfino la giustizia. Sbaragliando una gang internazionale! De Martino per il sociale, al ritmo di Sesso e samba. Ha voglia a girare la ruota il dottor Scotti, col suo riso che non scuoce.