Picierno contro la candidatura di Fico in Campania: “Snaturata la democrazia interna del Pd”

La vicepresidente del Parlamento europeo contro l’accordo tra i De Luca e il M5s: “Così si allontanano energia e fiducia e non si costruisce rinnovamento”. L’appello di Calenda

Contro le logiche di potere personale non serve ridurre la partecipazione, serve a ampliarla. Questo era lo spirito originario del Pd: decisioni collettive, iscritti ed elettori coinvolti. Oggi si rinuncia a quella identità per conservare equilibri di potere. Ma così si allontanano energie e fiducia, non si costruisce rinnovamento“. Con queste parola Pina Picierno, vicepresidente del Parlamento europeo, si scaglia contro la candidatura di Roberto Fico come esponente del campo largo in Campania. “Non ho mai amato la parola cacicchi. Ho difeso la democrazia interna del partito, non la candidatura in sé”, prosegue l’esponente riformista del Pd, riferendosi anche alla contemporanea nomina di Piero De Luca, figlio del presidente uscente Vincenzo, come nuovo segretario del Pd campano.

Una presa di posizione, quella di Picierno, che riaccende gli animi in regione, dopo le parole di Conte alla festa di Avs. “Non abbiamo fatto nessun patto su potere, poltrone o altro. La mia comunità non accetterebbe mai. Ci confrontiamo sul programma. Ho anche incontrato De Luca senior e abbiamo parlato di progetti che se sono utili alla comunità campana saranno presi in considerazione”, aveva detto l’ex premier.

Ma l’intervento di Picierno si colloca anche nel solco di un post pubblicato ieri da Carlo Calenda. “La tradizionale cultura di governo sta uscendo fuori martoriata e umiliata da queste elezioni regionali e dagli inchini ai cinque stelle. E’ momento di osare“, ha scritto sui social Calenda, taggando Picierno, Paolo Gentiloni, Giorgio Gori, Graziano Delrio e Antonio Decaro.

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