Il governo italiano vuole secretare i voli di stato dopo l’attacco a von der Leyen

L’offensiva contro la presidente della Commissione europea per il ministro della Difesa Crosetto “probabilmente non rientra nella strategia russa”. Ma bisogna essere preparati a eventuali attacchi del genere. Le proposte per limitare la tracciabilità degli spostamenti ufficiali

Dopo il recente episodio che ha coinvolto la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen in un attacco ibrido russo con interferenze Gps durante un volo in Bulgaria, il governo italiano torna a discutere della necessità di secretare i voli di Stato per motivi di sicurezza. Il caso von der Leyen, che secondo Bruxelles rientra in una strategia di guerra ibrida da parte di Mosca, ha acceso l’attenzione anche del Copasir, che ha chiesto chiarimenti su altri episodi simili.

Ma nell’esecutivo italiano c’è cautela nell’indicare la Russia come responsabile dell’attacco. “Non mi vedo la Federazione russa far cadere l’aereo di von der Leyen, ma piuttosto fare attacchi a banche, sistemi pubblici, aeroporti e produzione di energia; colpire un livello politico così alto non credo rientri nella strategia russa, sarò pronto a ricredermi se verrà dimostrato il contrario”, ha detto il ministro Crosetto intervenuto a Quarta Repubblica. “La guerra ibrida è fatta di attacchi hacker: ogni giorno ce ne sono centinaia, li subisce l’Italia come gli altri paesi occidentali. Migliaia sono anche gli elementi di disinformazione attraverso bot e intelligenza artificiale, per muovere verso una parte o un’altra l’opinione pubblica: questa guerra si aggiunge a quella commerciale e tecnologica, che può fare altrettanto male”.

Il ministro della Difesa ha proposto misure per limitare la tracciabilità degli spostamenti ufficiali, come la riduzione delle informazioni pubblicate sul sito di Palazzo Chigi o la rimozione dei voli dai portali specializzati. In base al decreto del 6 luglio 2011, i voli dei ministri devono essere resi pubblici, salvo eccezioni motivate da “ragioni di stato”, una clausola che ora potrebbe tornare centrale. L’esecutivo sta anche valutando il blocco della visibilità su altri siti simili a Flightradar, dove l’aereo di Palazzo Chigi, pur rimosso da tempo da quella piattaforma, resta tracciabile. Crosetto ha annunciato l’avvio in Italia, in collaborazione con l’americana L3Harris, di un centro multisensoriale per il collaudo e la calibrazione di sistemi di guerra elettronica e intelligence.

Von der Leyen, nel frattempo, ha confermato l’impegno europeo con l’annuncio del successo del piano Safe da 150 miliardi per il riarmo, ma l’esaurimento dei fondi segnala l’urgenza di nuove risorse per rafforzare la difesa comune contro minacce sempre più sofisticate.

Leave a comment

Your email address will not be published.