Come si risponde a interferenze come quelle russe nei confronti di von der Leyen? Lo strumento da 150 miliardi di euro di prestiti del piano di riarmo per facilitare gli acquisti congiunti ha coinvolto diciannove paesi dell’Unione. Una dimostrazione della volontà di costruire una vera difesa europea. Ora però l’Ue deve andare fare di più
Ursula von der Leyen è stata oggetto di un attacco ibrido della Russia questo fine settimana, quando l’aereo su cui viaggiava è stato costretto ad atterrare senza gps in un aeroporto della Bulgaria a causa di interferenze attribuite a Mosca. Dall’inizio della guerra di aggressione contro l’Ucraina, questi attacchi sono diventati ricorrenti in alcuni paesi alla frontiera orientale dell’Ue. Gli aerei di linea che volano sui cieli del Baltico, della Polonia o della Bulgaria sono spesso vittime di interferenze al sistema di navigazione gps. “Siamo abituati alle minacce e alle intimidazioni che sono una componente regolare del comportamento ostile della Russia”, ha detto oggi la portavoce della presidente Commissione. “Questo non fa che rafforzare ulteriormente il nostro impegno incrollabile a potenziare le capacità di difesa e il sostegno all’Ucraina”.
Von der Leyen era impegnata in un tour nei paesi in prima linea di fronte alla minaccia russa. Il principale annuncio è stato su Safe, lo strumento da 150 miliardi di euro di prestiti del piano di riarmo per facilitare gli acquisti congiunti. Diciannove stati membri hanno chiesto i presti di Safe, molti di più di quanto inizialmente stimato. “Abbiamo raggiunto la sottoscrizione completa dell’intero importo di 150 miliardi”, ha detto von der Leyen, definendo Safe “un successo europeo”. Anche paesi che si finanziano a tassi inferiori dell’Ue hanno deciso di partecipare. E’ una dimostrazione della volontà di costruire una vera difesa europea attorno a progetti paneuropei. Ma ora che i prestiti di Safe si sono esauriti, è anche una dimostrazione della necessità di fare di più per finanziare il riarmo rapidamente. Von der Leyen finora si è rifiutata di proporre nuovi strumenti di debito comune sul modello del fondo post pandemia NextGenerationEu, come raccomandato da Mario Draghi. Con la minaccia della Russia e l’incertezza legata a Donald Trump, von der Leyen dovrebbe capire che non c’è più tempo da perdere.