Cernobyl e grattacieli (oltre a qualche grattacapo)

Strafalcioni “nucleari” e mariti tenuti segreti. Le notti insonni di Lorenzetto a far le pulci ai giornali

  • Cernobyl. “Alla fine Hannoun ha parlato. Ci ha spiegato che lui non fa parte di Hamas. Ma che ce l’ha nel cuore. La considera un partito politico”. Comincia così, in prima pagina, uno scombiccherato editoriale di Tommaso Cerno, direttore del Tempo. Il pronome femminile “la” è errato: Hamas in italiano è un sostantivo maschile, che significa Movimento di resistenza islamico. Più avanti, Cerno parla di “una soluzione finale in salsa Maomettiana”, con tanto d’inutile maiuscola: l’aggettivo esatto è “maomettana”. Citando poi “i legami fra Islam e sinistra in Italia”, a dispetto dei sostantivi singolari parla dei “primi” e dei “secondi”, come se si riferisse ai legami. E ci aggiunge questo periodo incomprensibile: “I secondi puntano al consenso di milioni di nuovo italiani che prima o poi voteranno”. Conclusione: “L’effetto sul breve termine di tale progetto antidemocratico e il ritorno dell’antisemitismo in Italia”, in cui si presume che al posto della congiunzione dovesse esserci il verbo “è”. Tenuto conto che l’editoriale misura appena 1.182 caratteri (spazi inclusi), per un totale di 50 striminzite righette in colonna, pensiamo che al direttore del Tempo non sia mancato il tempo per riflettere. L’articolo di fondo è contrassegnato dalla testatina Cernobyl. Sarà l’effetto delle radiazioni. [17 agosto 2025]
  • Ex. Sommario della Repubblica per un editoriale in cui Stefano Folli parla di Luca Zaia: “Quel che preme all’ex governatore è dimostrare di avere ancora un peso politico”. Calma. Ci risulta che Zaia sia ancora presidente della Regione Veneto. [12 agosto 2025]
  • Concordanza. Editoriale di Danilo Taino sul Corriere della Sera: “In una guerra commerciale aperta, il mondo del business soffre in diversi modi. Sicuramente per l’innalzamento dei costi che i vincoli agli scambi comporta”. Il soggetto della proposizione relativa (“i vincoli”) è plurale, quindi il verbo “comporta”, singolare, è sbagliato: la concordanza imponeva “comportano”. [30 luglio 2025]
  • Colpa. Titolo (a doppio senso) del Giornale per la risposta di Vittorio Feltri a un lettore: “Basta dare la colpa a chi indossa la divisa”. Facile no? [14 agosto 2025]
  • Congiuntivo. Mario Giordano sulla Verità: “Quello che io mi domando è se tutti questi laici commentatori entusiasti che oggi esaltano quei ragazzi, sanno quali sono i veri valori di cui quei ragazzi cattolici sono portatori”. La virgola dopo “ragazzi” separa il soggetto dal verbo. Inoltre, con espressioni che esprimono dubbio, opinione o incertezza, nella subordinata è buona norma usare il congiuntivo: “Sappiano quali siano i veri valori”. [5 agosto 2025]
  • Marito. L. Cr. (Lorenzo Cremonesi) sul Corriere della Sera: “Anche Melania Trump aveva lanciato un appello a Putin in una lettera che gli ha consegnato il marito in Alaska”. Non sapevamo che il presidente russo avesse un marito. [21 agosto 2025]
  • Grattacieli. Per criticare il sindaco Giuseppe Sala, il quale ha dichiarato che a Milano sarebbe “venuta all’improvviso la paura dei grattacieli”, Maurizio Belpietro, direttore della Verità, nel suo editoriale di prima pagina argomenta: “Ma nel capoluogo lombardo, dove per anni sono stati tirati su palazzoni da decine di piani, nessuno ha paura dei grattacieli. La Torre Velasca di piani ne ha 26, la Torre Brera 30 e il Pirellone, che è del 1958, ne ha 32”. Non è così. La Torre Brera (nome informale della Torre di Largo Treves) in origine aveva soltanto 10 piani, e non 30, che a maggio di quest’anno si sono ridotti a 3, visto che è in fase di demolizione. Esiste invece una Torre Breda, non Brera, che si affaccia su piazza della Repubblica, come Belpietro dovrebbe ben sapere visto che sorge davanti al palazzo in cui in passato aveva sede la redazione della Verità. Quanto al Grattacielo Pirelli, detto Pirellone, di piani fuori terra ne conta 31, e non 32. Né si può dire che risalga al 1958: fu progettato nel 1950 e inaugurato nel 1960. [7 agosto 2025]
  • Urlo. Titolo dalla prima pagina della Stampa: “L’urlo dell’altra Israele”. Il gender dilaga. Israele deriva da Yisra’el, nome proprio maschile, e con questo genere è classificato sia dall’enciclopedia Treccani, sia dai dizionari Collins e Ragazzini, sia dall’Accademia della Crusca. Anche il Grande dizionario della lingua italiana di Salvatore Battaglia al lemma Israèle specifica: “Sostantivo maschile. Il popolo ebraico, in quanto comunità politico-religiosa”. [18 agosto 2025]
  • Sincrono. Selvaggia Lucarelli sul Fatto Quotidiano: “Ieri, guarda caso, appaiono in sincrono i post con la foto dell’intervista a Grossman di Chiara Valerio, Teresa Ciabatti, Patrizia Renzi (ufficio stampa per la fiera ‘Più libri più liberi’ di Roma e per il premio Strega), Chiara Tagliaferri, Nicola Lagioia”. Quindi dobbiamo dedurne che Valerio, Ciabatti, Renzi, Tagliaferri e Lagioia siano gli autori di un’intervista a dieci mani con lo scrittore israeliano. A meno che Lucarelli non intendesse dire che appaiono in sincrono i post dei cinque personaggi citati. Nel qual caso dovrebbe ripassare la sintassi. [3 agosto 2025]
  • Litvinenko. Luca Bottura sulla Stampa nella rubrica Minimum fax: “Zelensky dice no al vertice di Mosca con Putin. Lui: ‘Peccato, gli avevo già messo a bollire lo stesso tè di Livtinenko’”. Si chiamava Aleksandr Litvinenko. Minimum sindacale. [20 agosto 2025]
  • Pandemia. Sommario dalla prima pagina della Verità: “Urbani e Dionisio raccontano tutta l’impreparazione e il pressapochismo che hanno contraddistinto l’azione contro la pandemia di Conte”. Vi è stata una pandemia provocata dal premier Giuseppe Conte anziché dal coronavirus? No? Allora bisognava scrivere: “Che hanno contraddistinto l’azione di Conte contro la pandemia”. [12 agosto 2025]

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