Reati in calo, più controlli su terrorismo, mafia e immigrazione. Il dossier del Viminale

I dati del ministero dell’Interno fotografano un meno 9 per cento di delitti nei primi sette mesi dell’anno. Calano stupri, furti e rapine. Omicidi in lieve aumento, femminicidi stabili, sbarchi sostanzialmente invariati. Crescono i sequestri dell’antimafia e i rimpatri di immigrati irregolari

Come ogni anno, il 15 agosto il Ministero dell’Interno diffonde il dossier sulla sicurezza in Italia. I dati 2025, raccolti tra il 1° gennaio e il 31 luglio, fotografano un quadro complessivamente positivo sul fronte della criminalità, con un calo del 9 per cento dei reati rispetto allo stesso periodo del 2024.

Meno furti e rapine, più omicidi

I dati fotografano un quadro complessivo di calo della criminalità, ma con alcune tendenze che destano attenzione. Nei primi sette mesi dell’anno i reati diminuiscono del 9 per cento rispetto allo stesso periodo del 2024: le violenze sessuali scendono del 17,3 per cento, le rapine del 6,7 per cento e i furti del 7,7 per cento. La flessione è significativa se si considera che furti e rapine rappresentano gran parte della microcriminalità urbana. In controtendenza, gli omicidi passano da 178 a 184 (un aumento 3,4 per cento), un incremento modesto in termini assoluti ma rilevante sul piano statistico, soprattutto considerando che la maggior parte dei delitti avviene in ambito familiare o per dinamiche di criminalità organizzata.

Le persone denunciate sono 461.495, con un calo dell’8 per cento, e gli arresti scendono del 7,2 per cento.

Per quanto riguarda le violenze di genere, si registra un lievissimo calo nei femminicidi (da 61 a 60), ma aumentano i casi commessi da partner o ex partner (+15,1 per cento). Forte incremento degli ammonimenti del questore (+70,6 per cento) e dell’uso dei braccialetti elettronici, attivi in 12.192 casi.

Terrorismo e cybercrime

Sul fronte del terrorismo, il Viminale segnala 203 espulsioni per motivi di sicurezza nazionale dal 2022 a oggi, riguardanti soggetti radicalizzati o sospettati di legami con reti estremiste. Gli arresti per estremismo crescono del 53,8 per cento, da 13 a 20, con un raddoppio dei casi che coinvolgono minorenni (da 3 a 6), un elemento che fa emergere l’attenzione verso fenomeni di radicalizzazione giovanile. Aumenta anche il numero di foreign fighters monitorati, passati da 149 a 154.

In materia di cyberterrorismo, le attività di contrasto registrano un incremento del 56,3 per cento, mentre calano del 21,7 per cento gli attacchi informatici alle infrastrutture critiche.

Immigrazione: sbarchi stabili, più rimpatri

Sul fronte migratorio, gli sbarchi tra il 1° gennaio e il 14 agosto sono 38.568, con una crescita contenuta (+2,1 per cento) rispetto al 2024. Più marcato è l’aumento dei rimpatri forzati (+12,1 per cento), segnale di una politica di maggiore rigidità nelle espulsioni. Le richieste di asilo scendono del 22 per cento, ma cresce del 58 per cento la quota di dinieghi, che supera il 70 per cento delle domande esaminate. Intensa anche l’azione di blocco delle partenze dalla sponda sud del Mediterraneo: da Libia e Tunisia sono stati fermati complessivamente oltre 236 mila tentativi di traversata, contro i circa 103 mila del 2024. I controlli reintrodotti alla frontiera con la Slovenia nell’ottobre 2023 hanno coinvolto più di un milione di persone e portato all’arresto di 413 individui, 202 dei quali per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

Antimafia: più beni restituiti alla collettività

Sul fronte della lotta alla criminalità organizzata, i primi sette mesi del 2025 registrano un aumento del 22,8 per cento nei beni confiscati e destinati alla collettività: 5.979 tra immobili, aziende e beni mobili, per un valore complessivo di 217 milioni di euro. Particolarmente rilevante l’incremento dei beni mobili registrati, quintuplicati rispetto al 2024. Sono stati stanziati 300 milioni per interventi di recupero e valorizzazione nel Mezzogiorno. Crescono anche le interdittive antimafia, sia nelle comunicazioni (+19,8 per cento) sia nelle informazioni (+19,4 per cento), con un raddoppio dei provvedimenti adottati (da 15 a 31). I fondi a sostegno delle vittime ammontano a 12,3 milioni di euro per reati di tipo mafioso e a oltre 8,4 milioni per vittime di racket e usura. Il Viminale evidenzia inoltre il ricorso a strumenti di prevenzione collaborativa e l’attenzione ai cantieri sensibili, come quelli per la ricostruzione post-sisma 2016 e per i Giochi di Milano-Cortina 2026, a conferma di un approccio integrato che affianca la repressione alla tutela delle comunità e dell’economia legale.

Sicurezza stradale e ferroviaria

Sul versante della sicurezza stradale, tra gennaio e luglio si registrano 41.315 incidenti, in calo del 2,1 per cento rispetto allo stesso periodo del 2024. Gli incidenti mortali passano da 688 a 658 (-4,4 per cento), con 710 vittime (-6,7 per cento) e un lieve calo anche dei feriti (-4,1 per cento). Il dato conferma, per l’ultimo anno, una tendenza in miglioramento, che si era vista già nell’anno precedente. La riduzione può essere legata a una maggiore attività di controllo, all’uso di nuove tecnologie di rilevamento e a campagne di prevenzione, ma restano elevati i numeri assoluti, che richiedono ulteriori sforzi in termini di educazione stradale e repressione delle condotte pericolose.

Nel complesso, il Viminale interpreta il bilancio come un segnale positivo: meno reati complessivi, più strumenti di prevenzione e una capacità crescente di contrastare minacce globali come terrorismo e cybercrime. Tuttavia, l’aumento degli omicidi, la stabilità degli sbarchi, la radicalizzazione di soggetti giovani e la persistenza di incidenti stradali gravi indicano che le sfide in materia di sicurezza restano complesse e richiedono una strategia costante e multidimensionale.

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