La Francia sospende i visti al personale di volo della compagnia aerea israeliana. La decisione sarebbe legata alle crescenti tensioni tra Francia e Israele nel contesto della guerra a Gaza e non solo. Gli slogan antisemiti
Le autorità francesi hanno deciso di sospendere il rinnovo dei visti per il personale di sicurezza della compagnia aerea israeliana El Al impiegato a Parigi. Lo ha rivelato ieri il sito di informazione israeliano Ynet, citando fonti interne di El Al. I visti garantivano al personale interessato – classificato come Itan, ovvero cittadini israeliani che operano nelle missioni diplomatiche – la possibilità di vivere e lavorare legalmente sul territorio francese. Il blocco dei rinnovi modifica radicalmente il loro status giuridico nel paese: sono ora considerati residenti e lavoratori illegali in Francia. “Dimmi che non è vero, Francia. Dimmi che non è vero! Cosa è successo alla Francia?”, ha reagito su X l’ambasciatore israeliano negli Stati Uniti, Mike Huckabee. La decisione, hanno riferito fonti vicine al dossier al Times of Israel, sarebbe legata alle crescenti tensioni tra Francia e Israele nel contesto della guerra a Gaza, e non solo.
Un diplomatico francese, sentito in forma anonima, ha affermato che il blocco dei rinnovi, attivo da sei mesi, è anche una misura di rappresaglia per le misure di sicurezza rafforzate applicate da Israele ai diplomatici francesi all’aeroporto Charles de Gaulle. “Sono sottoposti a controlli sistematici, ma sono in corso trattative con l’ambasciata israeliana per trovare rapidamente una soluzione”, ha detto la stessa fonte. La notizia, a ogni modo, ha indispettito parecchio le autorità israeliane, e in particolare i vertici della compagnia aerea. Che la scorsa settimana, proprio a Parigi, era già stata presa di mira: l’ufficio è stato vandalizzato con vernice spray rossa sulle porte e sulle pareti di vetro, con la frase “El Al compagnia aerea genocida”. Ieri, un controllore di volo dell’aeroporto Charles de Gaulle ha trasmesso via radio la frase “Palestina libera” ai piloti di un volo El Al, pochi istanti dopo il decollo. Un’azione imperdonabile perché l’odio Israele avrebbe potuto mettere a rischio la sicurezza del volo.