La “crisi” dell’ombrellone esiste davvero? FdI: “Boom montagna” e il Pd tifa “lo scoglio” minimo

Spiagge vuote? Per Schlein è “colpa di Meloni”, ma per il governo “i dati smentiscono la narrazione: si è scoperta l’alta quota, si sono modificate le mete. C’è l’exploit dei borghi”. Capacchione (Balneari): “Odio sociale contro di noi”. L’ex ministro Garavaglia: “Non c’era overtourism?”

Italiani, dove siete? Si sono presi anche l’estate. La montagna è già di destra e lo scoglio di sinistra, la baita batte il lido e il borgo supera la riviera. La questione è politica, da bagnasciuga. Le spiagge 2025 sarebbero vuote e gli ombrelloni chiusi. Per Elly Schlein “è la cartolina del governo Meloni”, serve il secchiello minimo, mentre per il governo: “Il turismo va una meraviglia. Da primato”. Ma dove va? In montagna. Nei borghi. E a Crotone. Eh sì. La domanda del Ferragosto: che fine ha fatto l’italiano ciabattone? I quotidiani non lo trovano né a Jesolo né a Riccione, il Pd di Francesco Boccia lamenta la povertà dei bermuda, i salari bassi, perché “l’Italia di Meloni non è più un paese per famiglie”. Interroghiamo la ministra del Turismo Daniela Santanché che preferisce non tuffarsi nella polemica: “No, grazie”. Ci proviamo con l’ex, il leghista, Massimo Garavaglia, che ci risponde dalla Liguria: “Ma perdonatemi, il problema non era l’overturism? Ora scopriamo che è l’esatto opposto o forse che non era vero che c’era l’overturism. Mi sembra un paradosso. Primo dato. L’italiano ha scoperto la montagna. E’ vero che c’è un boom. Secondo: si parla tanto del costo del lettino, ma nessuno parla del costo degli alberghi per famiglia. La spiaggia è l’ultimo miglio del vacanziere. Sa cosa le dico? Benedetti affitti brevi e casa vacanza”.

Il presidente del sindacato italiano balneari, Antonio Capacchione, spiega al Foglio: “E’ un’operazione indecente dei media, ci stanno indicando come capro espiatorio. Si sta scatenando l’odio sociale contro di noi”. Presidente, ma il calo c’è o no? “A giugno abbiamo avuto un incremento superiore agli anni scorsi. A luglio una piccola flessione. Non chiamateci Briatori!”. Il nostromo d’Italia, di FdI, Gianluca Caramanna, dice che “la polemica è sterile e che è cambiato il modo di fare turismo. Si è scoperta l’alta quota, si sono modificate le mete. Non siamo più negli anni Sessanta”. A ridateci i film di Pippo Franco! E’ iniziata così. L’attore Alessandro Gassman se l’è presa con la categoria dei balneari, il Pd ha inforcato i braccioli della polemica (Furfaro, Misiani, Serracchiani) mentre la destra è salita in montagna. In ogni senso. Dai rifugi d’Italia, e di governo, veniamo a sapere che i numeri, della sinistra, “non sarebbero veri”, che l’Italia, “regina del Mediterraneo”, ha superato la Francia e che per il Ferragosto è atteso un exploit nelle Marche, in Umbria, in Calabria. Il 15 agosto, ferie con caciocavallo.



I numeri? Diceva qualcuno che sono argomenti ostinati ma in agosto anche l’algebra evapora. Il calo ombrelloni per la destra sarebbe “percepito”, come il caldo, mentre si registra exploit della montagna, del borgo, che fa tanto Linea Verde, il programma di territorio amato dal direttore Rai, Angelo Mellone. Ma è vera questa storia della montagna riscoperta grazie alla destra? Telefoniamo al principe della Sila, e della bellissima Calabria, il deputato del Pd, Nico Stumpo, che commenta: “Mi sembra uno storytelling da due lire. Le bresaole le vendiamo agli americani, alla Francia spezzeremo le reni e diranno pure che il Pil dell’Italia aumenta. Io questa invasione della montagna non la vedo, e non la vedono i quotidiani, mentre vedo il calo di potere d’acquisto degli italiani. Inoltre c’è la vecchia questione delle concessioni mai messe a gara”. Ricordate quando ci aveva provato il professore Francesco Giavazzi, che abitava a Palazzo Chigi con Mario Draghi? Tutto rimandato al 2027. L’Italia è sotto procedura d’infrazione e Giavazzi, anche lui, è finito in montagna (dove ci scrive: “Si moltiplicano sui social finti Giavazzi che promettono investimenti miracolosi in Borsa. Non sono io, fatelo sapere!”. Di Giavazzi ce n’è uno).

Dice Caramanna: “Questa polemica sul turismo italiano, che, ripeto, non è in crisi, mi sembra sia stata creata ad arte per attaccare i balneari. E’ solo cambiato il turismo, le stagioni in cui si va in vacanza”. Dalle baite d’Italia ci girano questi dati (anche perché quelli veri arriveranno solo a fine stagione): Alto Adige saturo; 6.8 milioni gli arrivi in cima nel 2025 (+4.8 per cento rispetto al 2024) il Viminale comunica che nel 2025, a giugno, gli arrivi sono stati 21.680.741 contro i 19.660. 297 del 2024. Il vero boom, promette FdI, è atteso a Ferragosto in città come Teramo e L’Aquila. Il prossimo grande film dell’estate non può che essere Ferie d’agosto a Teramo.

Massimo Garavaglia, da ex ministro del Turismo, ed economista, spiega “che si guarda il dessert ma non il menù. Ripeto, il problema non è l’ombrellone ma il pernottamento. Ed è vero che la montagna ha avuto un’impennata. Il Trentino ha destagionalizzato. Io preferisco la montagna, ma ovviamente mi trovo a mare perché comanda mia moglie”.

Andiamo a Cortina da Gianluca Lorenzi, il sindaco delle Olimpiadi Milano-Cortina, che ha il problema dell’abbondanza: “La stagione qui ormai comincia a maggio. Dopo il Covid la montagna è stata riscoperta. Quest’anno registriamo presenze massicce di cinesi, giapponesi, coreani. Per mesi abbiamo parlato di chiudere le porte, di overturism, ma oggi la sfida è programmare, contingentare i flussi”. La crisi del’ombrellone sarebbe in Emilia-Romagna dove ad ascoltare Capacchione, leader dei balneari, non “ci sono prezzi stellari”. E allora cosa accade? “Abbiamo comunicato dei dati per un dibattito sereno e obiettivo, ma poi si è strumentalizzato il calo di luglio e tutto solo per scatenare una campagna violenta contro di noi. Darci la colpa è da cialtroni così come negare l’evidenza o strumentalizzarla è sbagliato. La pressione fiscale è del 43 per cento, i salari effettivi degli italiani, e lo dice il Censis, sono inferiori a quelli del 1990, ciò non significa che sia colpa di questo governo. Il dibattito sotto l’ombrellone le dico io qual è: quanto costeranno i libri di scuola a settembre?”. E però, perché non accettate le gare sulle concessioni? “Intanto non è vero. Siamo i primi a dire che serve la concorrenza, il che non significa consegnare spiagge ai Del Vecchio o ai Polegato di turno. I balneari non sono quelli che descrivono i media, sono lavoratori onesti che da generazioni si prendono cura di spiagge e pagano canoni che non sono tutti irrisori”. Un impazzimento ferragostano? Rischia di finire a mare un argomento serio.

Dice Andrea Gnassi, ex sindaco di Rimini, deputato del Pd, “che io non ci sto a fare l’oroscopo dell’estate mare-montagna. Non lo merita un settore che è strategico per l’Italia. Non si può passare dall’overturism alla crisi dell’ombrellone. Non è modo di ragionare”. In attesa dell’autunno e della separazione delle carriere (dei pm) siamo arrivati alla separazione del piede: scarpone o infradito? Per chi resta in città, la consolazione? Il libro di Gesualdo Bufalino “Cere perse” e il suo Dialogo di un viaggiatore e un sedentario. Il viaggiatore: “Io amo le sale d’aspetto, i treni distratti che errano senza scopo”. Il sedentario: “Anche tu un giorno chiederai il biglietto per stazioni che non esistono. Conosco città sullo scaffale dietro di me. Felice viaggio, io resto”. Con la fantasia anche le paperelle possono essere un canotto.

  • Carmelo Caruso
  • Carmelo Caruso, giornalista a Palermo, Milano, Roma. Ha iniziato a La Repubblica. Oggi lavora al Foglio

Leave a comment

Your email address will not be published.