Un’agenzia francese mette a disposizione biglietti a pagamento per venire invitati alle nozze di sconosciuti. Se questa usanza attecchisce tra poco avremo anche la vendita del ruolo da testimone, celebrante o addirittura quello dell’avvocato divorzista
L’ultimo grido in materia di matrimoni è l’offerta di un’agenzia francese, che mette a disposizione biglietti a pagamento per venire invitati alle nozze di sconosciuti. È una tendenza interessante da qualsiasi versante la si osservi. Per gli sposi è la certificazione che il matrimonio è il culmine della vita esibizionistica che ciascuno di noi conduce, mettendosi quotidianamente in vetrina su una quantità di canali che, mezzo secolo fa, non era disponibile nemmeno ai marchi delle aziende più affermate. Quest’esibizionismo però mal si concilia con un potere d’acquisto sempre più affaticato, e sposarsi costa parecchio, ragion per cui vendere a ignoti i biglietti delle proprie nozze è un modo pragmatico e un po’ cinico di salvare capra e cavoli.
Quanto agli invitati, la vendita dei biglietti è un toccasana: per parenti e amici che partecipano gratis è la certificazione del valore intrinseco dell’invito che hanno ricevuto (si presume gratis), mentre per gli avventori esterni è un modo come un altro per essere sicuri che la propria vita sia sempre satura di eventi, di emozioni forti, di persone sempre nuove da conoscere, secondo la radicata superstizione che le vuole migliori di quelle vecchie. Il vero affare, però, lo fa l’agenzia. Se l’usanza attecchisce, come pare, potrà presto mettere in vendita dei biglietti premium per poter assistere al matrimonio da posizioni privilegiate: che so, duecentocinquanta euro per farsi includere fra i testimoni, cinquecento per essere il celebrante e, magari, anche mille per il ruolo, molto ambito e potenzialmente ben remunerato, di avvocato divorzista.