Hamas ha imparato dalla propaganda sovietica. Il discorso di Sa’ar

“Avete parlato di pace. Dal 1947 avete avuto innumerevoli opportunità per raggiungerla. Le avete rifiutate tutte. Sono qui oggi perché i nostri ostaggi sono ancora là. Affamati. Torturati nei sotterranei di Gaza”. Le parole del ministro degli Esteri israeliano al Consiglio di sicurezza dell’Onu

Ieri il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa’ar, al Consiglio di sicurezza dell’Onu, ha ringraziato per aver convolcato la riunione straordinaria sul tema degli ostaggi israeliani tenuti prigionieri da Hamas nella Striscia di Gaza. “Ma abbiamo sentito anche molte bugie”, ha detto riferendosi alla Russia: “E’ stato davvero ironico sentire il rappresentante della Federazione russa parlare, dopo tre anni e mezzo di un’invasione una guerra brutale in Ucraina, con bombardamenti sulla popolazione civile a Kyiv e altrove. Ho ascoltato anche il rappresentante palestinese. Devo dire che i palestinesi hanno imparato la propaganda da voi, dall’èra sovietica: siete stati (per loro, ndr) dei buoni maestri”. Sa’ar si è poi rivolto al rappresentate palestinese: “Avete parlato di pace. Dal 1947 avete avuto innumerevoli opportunità per raggiungerla. Le avete rifiutate tutte. (…) Sono qui oggi perché i nostri ostaggi sono ancora là. Affamati. Torturati da Hamas e dalla Jihad Islamica nei sotterranei di Gaza”. Il 7 ottobre 2023 Hamas ha invaso Israele senza alcuna provocazione, uccidendo bambini, decapitando persone e bruciando vive intere famiglie. Ha portato via 251 ostaggi, sottoponendoli a una prigionia crudele: “50 di loro sono ancora là. Affamati e torturati”.

I suoi crimini continuano ancora oggi, lo abbiamo visto lo scorso fine settimana, nei video dei corpi scheletrici di Evyatar David e Rom Braslavski. La fame e la tortura fanno parte della propaganda del gruppo terroristico, allenata da quella sovietica. Sa’ar elenca gli obiettivi del gruppo: “Il terrore psicologico e il tentativo di creare un legame tra i nostri ostaggi affamati e le loro accuse infondate contro Israele: ma è una campagna di menzogne”. Per queste entità terroristiche rapire civili innocenti è un modo per garantirsi potere e sopravvivenza, nel caso di Hamas “cercano di imporre le loro condizioni: restare al potere a Gaza. Non illudetevi, non gliene importa nulla di chi gestirà i civili tra le macerie. Vogliono restare la forza militare dominante a Gaza. (…) Il mondo deve porre fine ai rapimenti di civili. La comunità internazionale deve rendere questo strumento inutilizzabile per i terroristi”.

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