Il nuovo ordine commerciale deciso dalla Casa Bianca è ora realtà. Dazi al 15 per cento per l’Unione Europea, ma sull’acciaio resta la tariffa al 50 per cento, mentre Trump annuncia il 100 per cento per i semiconduttori. Quali sono i paesi più colpiti
“E’ mezzanotte!”, annuncia Donald Trump su Truth. “Miliardi di dollari, in gran parte da paesi che hanno approfittato degli Stati Uniti per anni, scorreranno verso gli Stati Uniti d’America!”, per ricordare al mondo che da oggi entrano in vigore le nuove tariffe decise dalla Casa Bianca. I dazi si sostituiscono a quelli, imposti al 10 per cento su tutti i prodotti importati negli Usa, decisi ad aprile nel “Liberation Day”.
In base all’accordo concordato tra Unione europea e Stati Uniti la scorsa settimana in Scozia, i dazi imposti sui prodotti europei saranno del 15 per cento. Ora le prospettive sull’inflazione sono più incerte del solito, dichiara la Bce nel bollettino economico, “per effetto della volatilità dello scenario delle politiche commerciali a livello mondiale”.
Dazi al 15 per cento sono stati imposti anche sui prodotti provenienti dal Giappone e dalla Corea del Sud.
Tra i paesi a cui è andata peggio ci sono la Svizzera, con dazi al 39 per cento, il Myanmar (40 per cento), la Siria (41 per cento), e il Brasile (50 per cento). Il presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva ha dichiarato di non voler trattare con Trump, perché un eventuale colloquio si ridurrebbe a un’umiliazione.
Dazi aggiuntivi del 25 per cento – con i quali il totale arriverà al 50 per cento – colpiranno l’India: “L’India acquista enormi quantità di petrolio russo. Non gli importa quante persone in Ucraina vengano uccise dalla macchina da guerra russa”, così Trump spiega su Truth la sua decisione.
Sulle importazioni di acciaio e alluminio restano in vigore dazi al 50 per cento.
Trump ha poi annunciato tariffe del 100 per cento sulle importazioni di chip e semiconduttori, che però non saranno applicate ad aziende che producono anche negli Stati Uniti, o che si impegnano a spostarvi parte della produzione.