A Kyiv le proteste costringono il Parlamento a votare a favore della legge sull’anticorruzione

La mobilitazione dei giovani costringe il governo a correggere il tiro sull’indipendenza degli organi anticorruzione. “Vi vediamo”, urlano gli ucraini alla Rada. Il dietrofront sulla legge, all’indomani dell’ultimo sanguinoso attacco di Mosca sulla capitale

Kyiv. Questa mattina, nel parco Mariinsky, accanto al palazzo del Parlamento ucraino, si sono radunati più di mille giovani. Hanno portato molti cartoni, diventati il simbolo delle proteste di piazza. Accovacciati sul prato verde, hanno scritto a pennarello sui cartelli: “E’ il mio compleanno, regalami una legge”, “L’Ucraina è forte quando è onesta”, “E adesso votate come si deve”. Tutti messaggi rivolti ai deputati che il 22 luglio hanno votato a favore della limitazione dell’indipendenza degli organi anticorruzione e della loro subordinazione al procuratore generale.

Volodymyr Zelensky, per la prima volta dall’inizio dell’invasione su larga scala della Russia, si è trovato ad affrontare una grave crisi politica che lui stesso ha provocato. Nonostante l’indignazione dell’opinione pubblica ucraina e la preoccupazione degli alleati internazionali, aveva inizialmente firmato il controverso disegno di legge, invece di porre il veto. Il presidente ucraino è stato quindi costretto a risolvere personalmente il problema e creare urgentemente un nuovo disegno di legge per tornare indietro. Ma per farlo era necessaria una nuova approvazione del Parlamento e il voto dei deputati.

Nella mattinata di ieri, un ragazzo si è arrampicato su un albero nel parco con un megafono per incoraggiare i manifestanti. “Vediamo tutto”, ha urlato rivolgendosi ai parlamentari. Durante la notte precedente, la Russia ha nuovamente bombardato Kyiv con droni e missili, uno dei quali ha colpito un edificio residenziale: sono morte almeno 13 persone. E’ stato il primo bombardamento massiccio nella capitale dopo che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha dato a Vladimir Putin dieci giorni di tempo per risolvere la guerra. I soccorritori stavano ancora rimuovendo le macerie in diverse zone di Kyiv, mentre davanti alla Rada si svolgeva già una protesta rumorosa. “Votate!”, “trasparenza, indipendenza, democrazia”, “il potere appartiene al popolo”, gridavano i manifestanti.

La seduta parlamentare è iniziata a mezzogiorno. Per la prima volta in tre anni, è stata trasmessa su YouTube. Prima era possibile sapere cosa accadeva all’interno solo dai social network dei singoli deputati. Dal 2022, le trasmissioni in diretta delle sessioni erano state vietate per motivi di sicurezza. E ora tutti ascoltavano attentamente la trasmissione della Rada nel parco.

Mykhailo Zhernakov, direttore del centro Dejure, impegnato a promuovere le riforme nel settore della giustizia, guardando questa assemblea giovanile, ha commentato che “i ragazzi con i cartoni” hanno dimostrato la forza della società civile ucraina anche in tempo di guerra. Sperava che questa crisi aprisse gli occhi anche agli alleati internazionali, troppo indulgenti nei confronti di Zelensky e spesso silenziosi di fronte ai problemi interni del paese. Ad esempio, il governo ucraino non ha ancora nominato il capo dell’Ufficio per la sicurezza economica, sebbene questo sia uno degli impegni presi con il Fondo monetario internazionale. “Spero che, dopo tutto quello che è successo, l’attenzione alle riforme non venga meno”, afferma Zhernakov.

Alle 12.10, quando tutti si erano già riuniti in Aula, è arrivata al parco Mariinsky Mariana Bezuhla, del partito Servitore del popolo, una dei 263 deputati che hanno votato la legge contestata. Vedendola, i manifestanti hanno iniziato a gridarle: “Vai al lavoro!”. Bezuhla non ha risposto, ma ha alzato un cartello con la scritta: “Voterò Sì”. Anche gli altri deputati della sua fazione hanno dovuto fare lo stesso: accettare una decisione opposta a quella per cui avevano votato in precedenza.

Intanto, alla Rada, i deputati di diversi partiti hanno tenuto interventi accorati: “Continuiamo a ripristinare l’indipendenza del parlamento, a cominciare da quella rispetto all’Ufficio del presidente”, ha detto Yaroslav Zheleznyak, deputato della fazione Holos. E’ salito sul podio con un cartello su cui era scritto: “La fonte del potere è il popolo”. Iryna Herashchenko, del partito Solidarietà europea, ha accusato i deputati di Servitore del popolo di essersi “trasformati in servi, distruggendo l’indipendenza della Verkhovna Rada”.

Alle 13.15 il Parlamento ha approvato il nuovo disegno di legge presidenziale, che ha ottenuto 331 voti a favore. Il presidente della Rada lo ha firmato con urgenza e lo ha inviato immediatamente al presidente per la firma. Svitlana Matvienko, direttrice esecutiva del Laboratorio di iniziative legislative, afferma che, dopo tutto quello che è successo, i deputati del Parlamento dovrebbero essere più responsabili nei confronti della società ucraina. “Davvero la vostra reputazione deve continuare a dipendere dal signor Yermak?”, ha chiesto ai deputati su Facebook, riferendosi ad Andriy Yermak, capo dell’Ufficio del presidente, indicato dall’Ukrainska Pravda come uno dei promotori della limitazione dell’indipendenza degli organi anticorruzione. Secondo Matvienko, la Rada deve fissare e rispettare tutti gli impegni di integrazione europea, da cui dipende il sostegno dell’Ue.

Alle 15.00 Zelensky ha pubblicato un videomessaggio in cui annunciava di aver già firmato il documento: “E’ molto importante che lo stato ascolti l’opinione pubblica”, ha detto.

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