West Nile. Rocca: “Niente allarmismi, non è il Covid. Ma interveniamo”

Negli ultimi giorni il virus ha provocato sette vittime in Italia. La Regione Lazio stanzia un milione per le disinfestazioni nei comuni ancora inadempienti. Secondo l’Iss l’andamento è in linea con gli anni precedenti e non ci sono segnali di emergenza epidemiologica

Si alza il livello di allerta contro il virus West Nile che ha già provocato sette vittime in Italia, la maggior parte tra Lazio e Campania. L’ultima nel Lazio, un uomo di 86 anni ricoverato all’ospedale Santa Maria Goretti di Latina, mentre in Campania nelle ultime ore sono stati confermati altri due decessi: un 74enne all’Ospedale del Mare di Napoli e un 68enne di Trentola Ducenta deceduto ad Aversa. Nella sola Campania, secondo la Regione, ci sono 23 casi tra sospetti e confermati. Il virus è trasmesso dalle zanzare comuni, in particolare del genere Culex, che pungono uccelli infetti e poi l’uomo.

“Stanziamo un milione di euro per fare le disinfestazioni nei comuni ancora inadempienti”, ha detto il presidente della regione Lazio Francesco Rocca, a margine dell’inaugurazione del Villaggio campale della Protezione civile a Tor Vergata, realizzato in occasione del Giubileo dei giovani. “Serve il contributo di tutti. Le zanzare non aspettano”, ha aggiunto. Secondo le sue dichiarazioni, sarebbe in cantiere un’ordinanza regionale per obbligare i comuni ad agire. Tuttavia, ha rassicurato: “Niente allarmismi, non è il Covid”. Un appello condiviso anche dalle autorità sanitarie nazionali, che sottolineano la necessità di intervenire con decisione ma senza creare panico.

L’Istituto superiore di Sanità conferma che l’andamento epidemiologico è in linea con gli anni precedenti e non ci sono segnali di emergenza. Su tutto il territorio nazionale sono partiti interventi di bonifica, sorveglianza e monitoraggio: i serbatoi naturali del virus sono soprattutto uccelli migratori e gabbiani, e per questo le Asl sono impegnate in controlli veterinari mirati.

La West Nile Disease è stata isolata per la prima volta nel 1937 in Uganda, nel distretto da cui prende il nome. È presente in Africa, Asia occidentale, Medio Oriente, Americhe ed Europa, dove è stata segnalata dal 1958. Il periodo di incubazione varia da 2 a 14 giorni, ma può arrivare fino a 21 in soggetti immunodepressi. La maggior parte delle infezioni decorre in modo asintomatico; circa il 20 per cento manifesta sintomi leggeri. I casi severi, che rappresentano meno dell’1 per cento del totale, possono portare a encefalite, paralisi, coma e, in rari casi (1 su 1.000), alla morte. “Il problema per l’uomo si presenta quando la zanzara cambia bersaglio“, ha spiegato il virologo Roberto Burioni in un’intervista a Repubblica. “Se dopo aver punto un uccello infetto l’insetto punge una persona, questa si infetta. Non abbiamo terapie specifiche né un vaccino. L’unico modo per proteggerci è la prevenzione”. Per questo Burioni invita a “contrastare le zanzare regolarmente e tempestivamente usando larvicidi e insetticidi sicuri per l’uomo ma letali per gli insetti. Bisogna evitare ristagni d’acqua, usare repellenti, indossare pantaloni lunghi e maniche lunghe nelle ore più critiche”.

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