Il candidato del centrosinistra interrogato per 5 ore. “Ho risposto a ogni domanda”. Il leader del M5s che aveva congelato il sostegno all’ex sindaco di Pesaro annuncia una conferenza stampa
“Sono molto soddisfatto. Vado avanti”, dice Matteo Ricci uscendo dalla caserma della Guardia di Finanza di Pesaro. “Ho risposto a ogni domanda”. E’ appena finito l’interrogatorio da cui passa l’inchiesta Affidopoli. Ma anche una buona parte del suo futuro politico nelle Marche, il sostegno del M5s nella corsa per le regionali. E per domani mattina Giuseppe Conte ha convocato una conferenza stampa nel suo quartier generale di via Campo Marzio in cui dovrebbe sciogliere la riserva.
Poco dopo le 10.30 – scortato dai suoi legali – Ricci si è presentato dalla pm Maria Letizia Fucci. Cinque ore per chiarire, per rispondere alle accuse dei pm. Ma anche per mandare un segnale all’ex premier e al Movimento 5 stelle, che aveva deciso, dopo l’avviso di garanzia, di congelare il sostegno. Ha voluto leggere le carte e ancora alla vigilia di questo delicato passaggio aspettava al varco, predicando prudenza e chiedendo risposte. “Ho raccontato tutto ciò che so rispetto ai fatti contestati, rispetto alla mia attività da sindaco”, ha detto Ricci, cravatta e camicia bianca, circondato da giornalisti e fotografi. “Ho ribadito la mia assoluta estraneità ai fatti e, anzi, ho apportato anche un contributo ulteriore per l’accertamento della verità”, ha quindi proseguito leggendo una dichiarazione. Parole pesate bene quelle dell’ex sindaco di Pesaro, che a margine ha scansato ulteriori domande. Mentre per una curiosa, e velenosa, coincidenza temporale nel flusso delle agenzie la prima a esporsi pubblicamente sul caso dell’ex sindaco di Pesaro è Daniela Santanché di passaggio nelle Marche per un’iniziativa con il governatore uscente, il meloniano Francesco Acquaroli. “Resto garantista. Non voglio che ci sia una magistratura che si sostituisce al corpo elettorale. Sono i cittadini che dovranno scegliere”, le parole della ministra del Turismo da sempre nel mirino del centrosinistra e pure dello stesso Ricci che ne chiedeva (“ma per motivi politici”) le dimissioni a gennaio. Ma oggi è un’altra storia e l’europarlamentare dem – accusato di non aver vigilato su alcuni presunti affidamenti illeciti quando era sindaco di Pesaro, da cui avrebbe ricavato un tornaconto in termini di immagine e consenso – ha ringraziato i magistrati. Prima di rilanciare: “Sono sereno e determinato. Adesso torno a fare quello che ho sempre fatto campagna elettorale tra la gente”. In attesa di capire quello che deciderà domani Conte, che alla vigilia dell’interrogatorio aveva posto una prima condizione: “Vedremo se Ricci risponderà o se, legittimamente, si trincererà nella facoltà di non rispondere”. Il candidato dem ha risposto, finora unico tra gli indagati (in tutto sono 24) a spiegare la sua posizione agli inquirenti.
Oggi era inoltre in programma un confronto tra il leader del M5s e i referenti locali: si registrano posizioni diverse nelle varie province delle Marche. Dal quartier generale grillino nel pomeriggio continuavano a predicare prudenza, spiegando che le valutazioni sono in corso. Ragionamenti che rischiano di avere ricadute anche sulle altre regioni al voto – in Campania soprattutto. E da cui dipende gran parte della partita marchigiana, considerata un passaggio chiave anche dalla segretaria del Pd Elly Schlein, che non ha ancora abbandonato l’idea del 4-1 autunnale contro Meloni & Co. Fino a qualche giorno fa i sondaggi raccontavano un testa a testa, con buone possibilità per Matteo Ricci. Ma era una fotografia che considerava il M5s nel centrosinistra. Adesso si vedrà. Nel Pd continua a filtrare una cauta fiducia, ma con Conte di mezzo non si sa mai. Schlein intanto non ha rilasciato nuove dichiarazioni. Ma resta sempre valido il suo “testardamente unitari”, il sostegno dichiarato a Ricci nei giorni scorsi e la sua agenda che la vedrà nelle Marche per due giorni.
La segretaria dem ha convocato domani una direzione “esclusivamente telematica”, con all’ordine del giorno la ratifica dei nuovi commissari: il senatore Daniele Manca per la federazione Pd Basilicata, Vinicio Peluffo a Pisa e Lorenzo Innocenzi che dovrà occuparsi del congresso dei Giovani democratici, impantanati da qualche anno e senza un leader. Poi Schlein prenderà la via di San Benedetto del Tronto dove in serata presenterà il suo libro. Venerdì invece sarà a Urbania, alla locale Festa dell’Unità, insieme a Ricci (in mattinata saranno ad Ancona anche i leader di Avs). Nella speranza di poter rilanciare l’alleanza marchigiana, nella versione extralarge, con Conte nel centrosinistra.