Franchino er Criminale è tornato a magnasse Roma

L’epopea gastro-romanesca dello YouTuber che si è divorato l’Italia con le sue recensioni e i suoi ristoranti

Lo aveva promesso e lo ha fatto; Alessandro Bologna, meglio conosciuto come Franchino er Criminale, è tornato a Roma per ricominciare esattamente dove si era interrotto il suo percorso capitolino. Un percorso proseguito ad altre latitudini, dopo essersi “magnato Roma” (con tanto di libro “Me sò magnato Roma”, Momo edizioni, 2023, autentica guida ai locali migliori scovati pazientemente nel corso degli anni, video dopo video). Proprio come Califano, Franchino non escludeva il ritorno; ma serviva un quid pluris, dopo tante pizzette basse e scrocchiarelle, tramezzini con o senza mestiere, supplì Ncsp, panini mangiati appollaiato su muretti o panchine, in scorci architettonicamente pregevoli o in favelas di periferia, nella sua guerra totale coi foodpornari, coi sempiterni piccioni e contro chi serve il cibo “de laboratorissimo”. Messa, temporaneamente, da parte Roma, dove Franchino è nato e cresciuto, non solo come popolare YouTuber, Alessandro si è messo su strada e si è magnato, letteralmente, tutta Italia; dalla Sicilia a Napoli, dalla Puglia al Piemonte, da Milano, dove ha dovuto mestamente prendere atto che in media i forni sono meglio di quelli romani, fino all’estrema periferia di Padova dove ha scovato tramezzini che ti fanno venire voglia di correre a Termini a prendere il treno per la città del Santo.

Non pago dell’Italia, Franchino si è mangiato pure Parigi, la Svizzera dove è andato a trovare altri expat romani del food influencing, i Junkfully e, pagina memorabile di dadaismo romanesco, New York, dove seguito da una ciurma di suoi follower organizzati in squadre ha dato vita a giochi turistico-gastronomici, un po’ come se Squid Game fosse stato diretto da Nando Cicero. Spesso in compagnia di Giulia Balestra, in arte Giulia Crossbow, altra food influencer di cui è stato in certa misura talent scout, Franchino ha fatto in tempo a scrivere e pubblicare un altro libro, “Questo odio non è solo mio” (sempre Momo), di taglio esistenziale-politico, e soprattutto ad aprire una attività di ristorazione, l’osteria “Senza Pretese”, a Torino, dove si è ben ambientato e dove ha dato vita a una simpatica collaborazione video con lo chef stellato Andrea Larossa. Potrebbe apparire paradossale, per chi nei suoi primi anni di attività su YouTube appariva epitome della romanità, sapere che abbia aperto un locale lontano da Roma; ma è dolente segno dei tempi di una città che offre sempre meno e che in termini di attività di impresa è più complicata di un labirinto di Borges e più deprimente di una pagina di Cioran ma senza la bellezza di questi due autori.

Ora è tornato a girare alcuni video a Roma, perché a quanto pare ne valeva la pena: e il primo video della serie è destinato alla nuova pizzeria di Massimiliano “Max” Ceccarelli, pizzaiolo che ha spesso accompagnato Franchino nei video, fornendo un contributo tecnico ai commenti, rendendo così i due i Rino Tommasi e Gianni Clerici delle pizze tonde. Merita menzione perché la pizzeria è un doveroso tributo a Gianni al Mattone, pizzaiolo over70 di Primavalle, una delle più gradite scoperte di Franchino. La pizzeria di Max sta all’Ostiense, in via Chiabrera, ma eredita in certa misura la poesia delle pizze ripiene di Gianni al Mattone, dopo che Massimiliano se ne è andato per settimane a impastare proprio con Gianni. Il bello dei video di Franchino, senza volerci edificare sopra chissà quali sovrastrutture, è che fanno scoprire posti che probabilmente non avremmo mai visto in vita nostra, pur abitando nella stessa città, ma una città, lo sappiamo, enorme, tentacolare, caotica e sfuggente. Immaginate uno che abitando all’Eur o a Ostia sale in macchina per andarsi a mangiare un pezzo di pizza e guida fino al Casilino o a Primavalle o per prendersi un panino si scarrozza fino a Centocelle? Dopo aver visto certi video, è accaduto e pure spesso. L’altro aspetto notevole è che molti dei posti migliori emergono dalle periferie più oscure e in apparenza improbabili; San Basilio, Aurelio, Togliatti, e via dicendo, sequenze di panini, hamburger, pastrami, che fanno addensare l’acquolina in bocca. E dato che tanto ormai pure Roberto Gualtieri ha virato sul food, ospite del Podcast ‘De Core’ si è intrattenuto su ciriole, frittate di maccheroni e spigole al forno, a questo punto meglio Franchino sindaco de Roma.

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