Il dibattito americano sulla morte dei late show, e della televisione

Il pubblico di Stephen Colbert si è ridotto del 30 per cento negli ultimi cinque anni: un guaio esistenziale per la sua trasmissione, che costa più di 100 milioni l’anno. Ecco perché i network tv non sono più il media dominante

Molti commentatori si interrogano sul futuro dei “late night show”, uno dei format storicamente più di successo delle tv americane, al di là della questione politica che riguarda la sospensione di Stephen Colbert e del suo “Late Show”, che va in onda sulla Cbs. In una conversazione sulla pagina delle opinioni del Washington dal titolo eloquente: “Is late-night television dead?”, è morto quel genere di tv?, Eric Wemple, che ha 60 anni, dice una cosa che riguarda molti: “Guardavo molte clip di Colbert sui social, non ho mai guardato la trasmissione, credo che l’ultima volta che ho guardato questi show fosse forse quando c’era Jay Leno negli anni Novanta”. In particolare, il pubblico del “Late Show” di Colbert si è ridotto del 30 per cento negli ultimi cinque anni (è pari a 2,4 milioni di persone in media ogni sera): per una trasmissione che costa più di 100 milioni l’anno e che ne ha persi 40 lo scorso anno è un guaio esistenziale. Ma secondo molti il problema non è Colbert, è una questione strutturale, come dice Alyssa Rosenberg sempre nella conversazione sul Washington Post: “La domanda è: si può ancora fare abbastanza soldi con un late show d’altri tempi? E la risposta sembra essere no”, perché lo scorso anno tutte queste trasmissioni insieme hanno fatto 220 milioni di ricavi in pubblicità, quando nel 2009, David Letterman da solo ne faceva 271 milioni.

Il pubblico diminuisce, i ricavi diminuiscono, la rilevanza culturale crolla, ma non solo di questi show, perché, continua Rosenberg, “non funziona più nulla per i network televisivi, YouTube è televisione, TikTok è televisione, Netflix rappresenta l’8,4 per cento del consumo televisivo in America. I network tv non sono più il media dominante”. Secondo l’ex senatore del Nebraska Ben Sasse, questa frammentazione ha un significato culturale (e costituzionale) profondo: l’America dipende da un senso comune del “we”, del noi, scrive Sasse sul Wall Street Journal, ma “la monocultura del Ventesimo secolo” non esiste più e questo ha un impatto sulla capacità di dialogo e sull’unità degli americani. Così i late show non soltanto non hanno più significato dal punto di vista finanziario, ma anche culturalmente hanno perso la loro rilevanza e la capacità di dare un senso di unione all’America.

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