Ieri sera il vertice del centrodestra nella villa della premier. Pressing su Zaia affinché non faccia la lista in Veneto, per Campania e Puglia saranno sondaggi sui papabili
Il gelato lo ha portato Antonio Tajani, al bere ci ha pensato Maurizio Lupi. Giorgia Meloni ha preparato ravioloni e seppie al sugo. Matteo Salvini ha gradito e ha portato notizie rassicuranti di Luca Zaia.
Ecco il menù della cena nella villa della premier con i leader del centrodestra. Sul tavolo del vertice, durato un paio di ore, le regionali del prossimo autunno. Una discreta scorpacciata senza fumata bianca.
Quella di ieri sera infatti non è stata l’ultima cena, nel senso che è destinata a ripetersi la prossima settimana: i nomi dei candidati non sono stati ancora scelti. A partire dal Veneto.
“Dobbiamo vincere le Marche: sono le prime elezioni di questa tornata, si svolgeranno a settembre, e va creato un circolo virtuoso in grado di trascinare il centrodestra anche nelle sfide che verranno subito dopo. Quindi mettiamoci a lavorare tutti per Francesco Acquaroli”, è stato il messaggio di Meloni condiviso con i responsabili di Lega, Forza Italia e Noi Moderati. La padrona di casa ha assicurato la sua presenza nelle Marche quando sarà tornata dal tour in Asia.
Si diceva di Zaia, convitato di pietra nella villa della presidente del Consiglio incastonata nella quiete di Roma Sud. Salvini ha rassicurato i presenti di aver parlato con il governatore uscente del Veneto: se dovesse fare una lista propria sarebbe un problema per tutti, a partire dal Carroccio. Ma allo stesso tempo la Lega insiste per esprimere il vicesegretario Alberto Stefani, sbarrando la strada agli appettiti di Fratelli d’Italia e a qualsiasi tentazione civica.
Per gli altri candidati ancora in bilico, quelli di Campania e Puglia, si è scelto il metodo berlusconiano per eccellenza: da oggi verranno sondati tutti i papabili con delle rilevazioni affidate a istituti che si occupano di queste cose. Sarà un modo per scegliere il migliore, o almeno il meno perdente, in regioni abbastanza complicate governate attualmente dal centrosinistra.
Tra settembre e novembre dunque si voterà nelle Marche, in Campania, in Toscana, in Veneto, in Valle d’Aosta e in Puglia. Chi c’era racconta al Foglio di un clima molto disteso, e il gelato portato da Tajani ha fatto il resto. Oppure a voler essere maliziosi la cena di ieri segna una tregua armata: le seppie sono eccellenti, ma schizzano inchiostro e possono essere antipatiche…