Gli inglesi concedono il voto anche a chi ha sedici anni. D’altronde, tra ripicche, video sui social e dissing, la politica ormai è una schermaglia adolescenziale. Dove i più giovanni possono senza dubbio avere voce in capitolo
Da mille anni gli inglesi sono persone sensate, pertanto c’è da prenderli in considerazione ora che concedono il voto anche ai sedicenni. Va detto anzitutto che, oltremanica, a sedici anni si può lavorare regolarmente e prestare servizio militare; in genere, lì non si ha la tendenza a estendere l’adolescenza fin verso i cinquanta, come invece facciamo noi. C’è inoltre da credere che gli adolescenti abbiano voglia di votare – a sedici anni anch’io smaniavo per farlo: il difficile è convincermi adesso, a quarantacinque – così come avranno voglia di fumare, ubriacarsi e provare tutto ciò che è loro proibito.
Speriamo che le elezioni non danneggino troppo la loro salute. Infine, e soprattutto, oggi la politica è ridotta ad astratti furori e micragnose ripicche, video sui social e repentini dissing, argomentazioni stentate e ignoranza diffusa: è insomma una schermaglia adolescenziale, in cui i sedicenni possono indubbiamente avere voce in capitolo. Anzi, forse è meglio far votare soltanto loro.