Agnelli e congiuntivi

Cifre esagerate, date e foto sbagliate ed errori da matita blu. Le notti insonni di Lorenzetto a far le pulci ai giornali

  • Trinchetto. “Anche gli Agnelli pagano le tasse. Ricordo, era l’estate del 2009, quando circolò la notizia di un tesoretto di duemila miliardi di euro che l’Avvocato aveva nascosto al fisco”, scrive in prima pagina Maurizio Belpietro, direttore della Verità. Dopo questo incipit dirompente, osserva scandalizzato come nessun organo d’informazione all’epoca avesse dato la notizia: “L’unica eccezione fu costituita dal giornale che allora dirigevo”, si vanta (era Libero). Siamo in grado di svelargli il motivo dell’imperdonabile omissione: le entrate previste dallo Stato italiano per il 2025 ammontano a soli 729 miliardi di euro. Un po’ improbabile che Gianni Agnelli nel 2009 nascondesse all’estero più del doppio, 2.000 miliardi, cioè quanto il bilancio dell’Ue per il 2028-2034. Non basta: Amazon nel 2024 ha fatturato 638 miliardi di dollari, Apple 391, Google 350, Microsoft 245. Totale: 1.624 miliardi di dollari, pari a 1.477 miliardi di euro. Ma, tenendo conto dell’inflazione, i “duemila miliardi di euro” del 2009, citati da Belpietro, oggi corrispondono a 2.680 miliardi. Agnelli imboscò quasi il doppio dell’attuale fatturato annuo delle Big Tech? Al direttore della Verità ben si adatta il coro del carosello anni Sessanta dell’acqua di Recoaro: “Cala, cala Trinchetto!”. [14 luglio 2025]
  • Humour. Nel medesimo editoriale, Belpietro fornisce ulteriori prove della sua accuratezza. Sempre a proposito di Agnelli, rammenta che “aveva la battuta pronta e anche lo humor lo rendeva affascinante”. Ipotizziamo che non si tratti dell’humor che in latino designa gli umori corporei, bensì dell’humour (senso dell’umorismo, in lingua inglese). Poi, in ossequio al suo ben noto conflitto permanente con le virgole, Belpietro infila questa frase: “Ma si tratta anche della fine di un’epoca, con la caduta di un mito e, un po’ anche della sua impunità”. Il secondo segno di punteggiatura è ovviamente sbagliato. [14 luglio 2025]
  • Colpo. Dal Corriere della Sera: “Un colonnello del Servizio di sicurezza ucraino (Sbu) Ivan Voronych è stato ucciso a colpi d’arma da fuoco nel quartiere Holosiivskyi di Kiev. Ieri mattina un uomo si è avvicinato al colonnello dei servizi e ha sparato contro di lui 5 colpi di pistola: l’uomo è morto sul colpo”. I sicari hanno vita breve. [11 luglio 2025]

  • Beatificazioni. In un’intervista con Jacopo Scaramuzzi sulla Repubblica, il cardinale Marcello Semeraro accenna alle prossime “beatificazioni di Carlo Acutis e Pier Giorgio Frassati”. Ma i due giovani, molto popolari nel mondo cattolico, sono già beati: il primo dal 2020 e il secondo addirittura dal 1990. Il prossimo 7 settembre saranno dunque celebrate le loro canonizzazioni, cioè diventeranno santi. Resta però il dubbio se la macroscopica svista sia del prelato o del vaticanista. Il quale comunque non si è accorto della didascalia che definisce il cardinale pugliese “prefetto del dicastero per le Cause dei Santi”, mentre la dizione esatta è “delle Cause dei Santi”. [7 luglio 2025]
  • Orrore. Titolo dalla prima pagina del Manifesto: “Siria, torna l’orrore settario”. Se invece fosse un orrore imparziale, tutto a posto. [16 luglio 2025]
  • Mattarella. “Nel 2008 Meloni ha paventato la messa in stato di accusa per alto tradimento o attentato alla Costituzione (figurarsi) di Sergio Mattarella perché aveva osato impedire a un impenitente antieuropeista, Paolo Savona, di diventare ministro dell’Economia”, scrive Gianluca Passarelli su Domani. Si dà il caso che nel 2008 l’attuale capo dello Stato non ricoprisse alcun incarico: aveva lasciato la Camera, dov’era stato eletto la prima volta per la Dc nel 1983. [10 luglio 2025]
  • Congiuntivo. “Gli Stati Uniti vorrebbero che l’Europa diventi più forte”, fa dire Isabella Bufacchi a Jamie Dimon, ceo di JPMorgan Chase, in un’intervista sul Sole 24 Ore. Il condizionale presente nella principale (“vorrebbero”) richiede il congiuntivo imperfetto nella subordinata: quindi “diventasse”, non “diventi”. In italiano. Anche quando l’intervistato parla in inglese. [10 luglio 2025]
  • Titolare. In una notizia del sito Vatican News si legge che papa Leone XIV durante il suo primo soggiorno a Castel Gandolfo celebrerà la “Messa nella Cattedrale di Albano, quella che all’allora cardinale Prevost era stata assegnata come Chiesa titolare nel Concistoro della creazione cardinalizia”. A parte le quattro inutili maiuscole e il pleonastico “allora”, l’errore è da matita blu, trattandosi della testata giornalistica unica che, con la riforma voluta da papa Francesco, di fatto ha sostituito sia L’Osservatore Romano sia la Radio Vaticana, sotto la direzione di Andrea Tornielli. La sede suburbicaria di Albano solo all’inizio del 2025 è stata infatti assegnata da Bergoglio a Prevost, il quale al momento della creazione cardinalizia nel concistoro del 2023 ebbe invece la diaconia di Santa Monica. [4 luglio 2025]
  • Telefonata. Titolo dal sito del Corriere della Sera: “La telefonata del Mossad ai generali iraniani: ‘Sono quello che ha mandato all’inferno i suoi colleghi, hai 12 ore per salvarti’”. Sarebbe stata più appropriata la frase al plurale: “Siamo quelli che hanno mandato all’inferno i vostri colleghi, avete 12 ore per salvarvi”, considerato che il telefonista del Mossad non si rivolgeva a un solo generale. [24 giugno 2025]
  • Santo Graal. Simonluca Pini del Sole 24 Ore si reca alla Lamborghini e annuncia estasiato: “Durante la nostra visita abbiamo potuto accedere all’Archivio Storico, vero e proprio ‘Santo Graal’ del marchio di Sant’Agata Bolognese”. Paragone assai improprio: il Santo Graal è non è il tesoro che si possiede, bensì l’oggetto della ricerca, l’obiettivo ideale irraggiungibile. [6 luglio 2025]
  • Visconti. Libero dedica in Cultura un’intera pagina a Luchino Visconti e a Villa Erba di Cernobbio, dove crebbe il regista. Peccato che a corredo del servizio pubblichi una foto di Michelangelo Antonioni. [4 luglio 2025]

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