Urbanistica a Milano: chiesto l’arresto dell’assessore Tancredi e dell’imprenditore Catella

Corruzione e falso tra le accuse nell’inchiesta che scuote Palazzo Marino. Indagato anche Stefano Boeri. Perquisizioni della Guardia di finanza in Comune. Le opposizioni attaccano Sala: “Milano merita trasparenza e legalità”. Salvini: “La gestione della giunta frena lo sviluppo della città da troppo tempo”

Il mattone scuote ancora Milano. La Procura di Milano ha chiesto gli arresti domiciliari per Giancarlo Tancredi, l’assessore alla Rigenerazione Urbana del Comune di Milano. La richiesta, sulla quale dovrà esprimersi un gip dopo l’interrogatorio preventivo, arriva nell’ambito di una delle indagini su presunte irregolarità nell’Urbanistica. La stessa misura è stata sollecitata per l’imprenditore Manfredi Catella, il “re del mattone” che ha ridisegnato lo skyline della città. Tra gli indagati anche il presidente della Triennale di Milano Stefano Boeri. Le accuse a vario titolo sono di falso e corruzione. Per questo, da questa mattina, il Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf sta effettuando anche acquisizioni di documenti, con un ordine di esibizione, negli uffici del Comune, oltre a una serie di perquisizioni anche a carico di alcuni funzionari.

“Il fenomeno indagato, legato ad alcuni profili di incontrollata espansione edilizia, ha assunto dimensioni di rilievo notevolissimo“, scrive il procuratore di Milano Marcello Viola in un nota in cui comunica le richieste dei pm dell’applicazione di sei misure cautelari, arresti in carcere e domiciliari, e 24 perquisizioni e acquisizioni della Gdf anche negli uffici del Comune. Per spiegare l’entità del fenomeno Viola ha aggiunto che le indagini “hanno già portato nei mesi scorsi al sequestro preventivo di diversi cantieri” e a “misure cautelari personali”.

Il leader leghista Matteo Salvini ha espresso “sconcerto e forte preoccupazione” per le ultime vicende sull’urbanistica milanese. Al di là degli aspetti giudiziari “su cui è fortemente auspicabile chiarezza in tempi rapidissimi, il vicepremier e ministro è fortemente impensierito anche per la gestione della giunta che sta frenando lo sviluppo della città da troppo tempo”, si legge in una nota della Lega.

La notizia, infatti, piomba sulla giunta guidata da Beppe Sala, contro il quale è partito il pressing delle opposizioni. Seppure con qualche distinguo tra i partiti. Per la segreteria provinciale e il gruppo consiliare della Lega, “dopo lo scandalo Boeri e i problemi legati all’uso disinvolto della Scia, la richiesta di arresto per un assessore mette a rischio l’immagine della città e il suo sviluppo. Milano non può permettersi un altro terremoto urbanistico“. Ecco perché, secondo il Carroccio, “il sindaco Sala deve fare scelte chiare”, in quanto “da mesi chiediamo di riportare regole e trasparenza nella gestione delle pratiche edilizie, ma da Palazzo Marino è arrivato solo silenzio. Ora la misura è colma”. Sala per la Lega “non può continuare a comportarsi come se nulla stesse accadendo, o torna a fare il sindaco davvero, oppure – concludono i leghisti – lasci spazio a chi ha a cuore Milano e la sua economia”.

Più diretta la richiesta di Fratelli d’Italia, che sollecita le dimissioni del sindaco. “Fratelli d’Italia rinnova la richiesta di un cambio radicale alla guida della città. Milano merita trasparenza, legalità e un’amministrazione che non fugga dalle proprie responsabilità”, scrivono in una nota Sandro Sisler e Riccardo Truppo, rispettivamente senatore e capogruppo di Fratelli d’Italia a Palazzo Marino. “Rispettiamo il lavoro degli inquirenti e, ovviamente, tutti sono innocenti fino a una sentenza di condanna definitiva, ma non possiamo non tenere in considerazione il dato politico che impone un atto di responsabilità: il sindaco Sala deve rassegnare le dimissioni”.

Forza Italia, infine, fa sapere attraverso una nota di Alessandro Sorte, deputato e segretario regionale di Forza Italia in Lombardia, che “non userà mai le inchieste giudiziarie come clava contro gli avversari politici” ma denuncia “una città allo sbando con cantieri bloccati, investitori che scappano, posti di lavoro che si perdono”. Per questo, Sorte si rivolge agli alleati: “Serve una svolta, l’appello è a tutti i partiti del centrodestra per trovare velocemente un candidato sindaco che porti la città fuori da questo declino”.

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