Roma Today soppianta Messaggero e Repubblica

Il giornale online è un caso editoriale che racconta la crisi dei quotidiani romani. Il silenzio dei giornali sul Pd e sul sindaco Roberto Gualtieri

“Noi non facciamo sconti a nessuno. Cerchiamo di segnalare tutto quello che in città non funziona, anche grazie alle dritte degli abitanti, per cercare di migliorarla. Questo è il nostro spirito. A volte capita di attaccare l’amministrazione cittadina, altre volte invece di elogiarla, ma solo sulla base di fatti concreti”. A parlare è Matteo Scarlino, direttore di Roma Today, che nel corso degli anni si è conquistato di diritto il ruolo di “sito della città”, diventando per serietà e affidabilità meglio dei più ricchi dorsi web romani di Corriere, Repubblica e Messaggero. Roma Today fa parte del gruppo Citynews, gestito da due soci ed editori puri: Luca Lani e Fernando Diana, diventato il primo “digital publisher” italiano con 56 edizioni metropolitane. Roma Today, di cui Scarlino è direttore dal 2010, vanta 500 mila utenti unici al giorno con 1 milione e 300 mila pagine viste. Ultima arrivata è un’app con le notifiche delle notizie più importanti, con tanto di citazione pure nella serie tv Vita da Carlo, con Carlo Verdone che riceve una notizia dall’app di Roma Today. “Con le varie amministrazioni il rapporto è sempre complesso, con quella di Virginia Raggi però era peggio perché loro giocavano molto a fare le vittime, sostenendo che la stampa remava contro per partito preso, solo per attaccarli. Ecco, almeno Gualtieri non è così, non fa la vittima…”, racconta Scarlino. Secondo cui la situazione rispetto a prima è migliorata. “Coi 5 Stelle abbiamo vissuto anni di emergenza continua, come quella sui rifiuti. Ora stiamo tornando verso una parvenza di normalità. Poi Gualtieri ha dalla sua il fatto di incassare anni di lavori e cantieri: cominciano a vedersi i risultati degli investimenti dei fondi di Giubileo e Pnrr. E lui sa comunicarlo, quindi sta passando come il sindaco che fa le cose. Noi siamo lì a vigilare, a vedere se questa narrazione è reale oppure no…”, spiega il direttore di Roma Today.

Il giornale ha contenuti gratuiti, tranne nella parte di inchieste e approfondimenti, che sono a pagamento. Tra le ultime inchieste, quella su SkyTower all’Eur, il grattacielo dei vip con morosità di 200 mila euro verso le ditte e fornitori di servizi, un’altra sui milioni di euro che la Regione Lazio dà a cliniche e hospice degli Angelucci e un’altra ancora sugli erogatori che forniscono benzina annacquata, una vera truffa ai danni degli automobilisti.

C’è molta politica locale, cronaca, notizie dai quartieri, ma anche una parte più leggera con tendenze, lifestyle, società e cultura molto apprezzata dai cittadini. Che forniscono molte segnalazioni: in questi giorni molte riguardano i black out in città per il sovraccarico di energia a causa del gran caldo, mentre di norma ne giungono molte sul degrado del verde pubblico. “Su strade, rifiuti e trasporti la situazione è migliorata, ma bisogna fare di più. Soprattutto ci vorrebbe più coraggio nella guerra alle auto: in città c’è un abuso del mezzo privato che va scoraggiato il più possibile”, osserva Scarlino. Tutto da bocciare? No di certo. “Abbiamo una grande offerta culturale, al livello delle altre capitali europee, ma a volte ci sono così tanti appuntamenti che un po’ si perdono. Buono è anche il piano di rigenerazione urbana, con la partenza di progetti su aree dismesse, come l’ex sede di Alitalia alla Muratella, l’ex Fiera di Roma sulla Colombo e l’ex Miralanza a Marconi”, sottolinea il direttore. Non può mancare, naturalmente, la parte food, con le ultime novità cittadine su ristoranti, bar e bistrot, ma anche la (ri)scoperta di luoghi nascosti o insoliti. “Di recente abbiamo registrato un grande interesse, anche dai turisti, per la pizza romana, bassa e croccante, che sta facendo concorrenza a quella classica napoletana. Un successo”. Per il futuro, invece, “vorremmo fare sempre più approfondimenti e sviluppare la parte podcast”. Insomma, in un periodo di grande crisi dell’editoria e con l’informazione sempre più a rischio fake per i social, per ora è una scommessa vinta. “Le persone vogliono sapere quello che accade intorno a loro, nella loro città, e perché succede”. Il segreto, forse, è tutto qui.

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