Cari animalisti, gli animali non sono buoni o cattivi: sono semplicemente animali

Nei boschi della Romania un’orsa ha ucciso un uomo che voleva scattare un selfie con i suoi cuccioli ed è stata abbattuta. Perché la convinzione che le bestie siano agenti morali dotati di diritti o che provino sentimenti umani è fuorviante

Buonasera, sono un’orsa dei Carpazi e ci tenevo a dire che non è stata colpa mia, caso mai degli animalisti. L’altro giorno, nei boschi della Romania, ho attaccato un motociclista, l’ho ferito a morsi e a graffi, poi ne ho preso il corpo esanime e l’ho trascinato in un burrone per sessanta metri, fino a quando non è morto. L’ho fatto per difendere i miei cuccioli, dopo che l’uomo si era avvicinato per scattare un selfie insieme a noi. Ora sono morta anch’io, abbattuta dalle forze dell’ordine, e da questo luogo privilegiato di pace e consapevolezza capisco che la mia esecuzione è stata ingiusta, la fucilazione di un’innocente. E innocente era anche l’uomo che ho ucciso, avvicinatosi credendo che io orsa potessi sapere cos’è un selfie e capire che ai suoi occhi i miei cuccioli erano tanto carini. Quel motociclista sventurato non è caduto vittima della mia ferocia, bensì della convinzione animalista che le bestie siano agenti morali dotati di diritti, che i quadrupedi provino sentimenti umani, che gli animali siano migliori delle persone, che la natura sia un grande organismo benevolo e che gli orsi siano orsacchiotti. Invece non siamo affatto buoni, così come non siamo nemmeno cattivi. Checché ne dicano gli animalisti, siamo animali.

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