C’è il business, oltre alla politica. I conti in tasca a Tesla e le minacce
“Musk è un genio e i geni vanno protetti”, diceva Donald Trump a novembre 2024 dopo essere stato eletto presidente degli Stati Uniti grazie anche al supporto del patron della Tesla. Ormai quei tempi sono lontanissimi ed Elon Musk, che nel frattempo è diventato anche amico della presidente del consiglio, Giorgia Meloni, non solo è sempre meno gradito alla Casa Bianca, ma rischia di essere trattato come un immigrato qualsiasi.
“Rimpatriare Musk? Dovremo darci un’occhiata”: ha risposto così il presidente americano ai giornalisti che gli chiedevano della possibilità che Musk, che è originario del Sudafrica, possa essere espulso come ritorsione per i suoi attacchi alla legge di spesa in discussione al Senato che ha definito “completamente folle e distruttiva”. Trump ha anche minacciato di rivoltare il dipartimento un tempo gestito da Musk, quello sull’Efficienza governativa, contro il suo ex amico. E questo perché l’imprenditore avrebbe ricevuto più sussidi pubblici di chiunque altro e perché se si mettesse fine al lancio di razzi, missili e satelliti l’America “risparmierebbe una fortuna”. Il tutto nel giorno in cui il presidente ha inaugurato il nuovo centro di detenzione per migranti irregolari in Florida, nel cuore delle Everglades, battezzato “L’Alcatraz degli alligatori” perché la struttura è circondata dalla pericolosa fauna locale, serpenti e alligatori, appunto, che possono impedire ai migranti di fuggire. Musk, ovviamente, non finirà mai lì, ma il tono di tutti questi commenti è stato abbastanza feroce da mettere nuovamente in allarme gli investitori di Tesla che ieri a Wall Street perdeva il 7 per cento a metà seduta nonostante il fondatore dell’azienda abbia preso in mano le redini delle vendite in Europa e Usa proprio nel tentativo di tranquillizzare gli azionisti.
Comunque, lo scontro tra i due è surreale e imprevedibili possono essere i risvolti. Forse a Musk converrebbe arrivare con una barca in Italia, al massimo rischia di essere trasferito in un centro di accoglienza in Albania, almeno lì non ci sono i coccodrilli.