Il Mastella wedding è da Prime. Ceppaloni batte Bezos

Rose gialle e ventilatori a Benevento. Solo per Sandra e Clemente si muovono Diego Della Valle, Pier Ferdinando Casini e Iva Zanicchi: così un paese dove alle tre di pomeriggio si beve Peroni ghiacciata si trasforma in una mega Venezia. Pastelle da un matrimonio

Ceppaloni. Jeff Bezos, ma vattènne! I Mastella sono Prime, il resto è solo un pacco. Ceppaloni straccia Venezia, l’amore dei Mastella, Clemente e Sandra Lonardo, è universale, aperto a tutti, incontestabile. Premessa, il racconto intero dell’anniversario, cinquant’anni di nozze, di Sandra e Clemente, ve lo faremo domani ma assaggiate oggi pastelle da un matrimonio, l’entrée. Collassano cavi Generali a Milano, trema la terra flegrea, ma qui a Benevento arriva puntuale l’Italo Alta Velocità e la signora Giulia, se “necessitate, signore”, vi accompagna fino in hotel perché “Benevento vuole bene assai ai Mastella”. Iva Zanicchi, invitata speciale, da due giorni, mangia scarparielli ed è amata più di Taylor Swift. La trasmissione, Rai, “Filorosso” fa la “scarpetta” alla Cnn. Scriviamo sotto lo sguardo dello Spirito Santo, dalla chiesa di San Giovanni in Ceppaloni, 670 abitanti. Clemente è commosso, Sandra è oltre la moda, oltre Vogue. Dio sorride a Ceppaloni.



Rose gialle e ranuncoli, ortensie e ventilatore a pale, celebra il vescovo Felice Accrocca ma concelebra don Lorenzo, che è bello più di Orlando Bloom, e che ci dice: “Clemente e Sandra sono nati qui. Questa mattina sono venuti a pregare. Sono un esempio di famiglia nazionale”. Quanto è triste Venezia, come canta Aznavour, e quanto è tenerissima San Giovanni di Ceppaloni, frazione del mondo, particella di Dio, della Dc, Itaca dei Mastella. Facile portare in jet Leonardo DiCaprio in laguna, facile con tutti i pacchi di Amazon invitare Bill Gates, Kim Kardashian, ma solo per Clemente e Sandra si muove l’aquila di Ligonchio, Zanicchi, solo per loro viene Matteo Piantedosi (le donne se lo mangiano con gli occhi, è abbronzato e ha occhiali hollywoodiani alla Daniel Craig, quello di Luca Guadagnino che cammina sulle note dei Nirvana). Solo per Sandra e Clemente si muovono Diego Della Valle, e Andrea, Pier Ferdinando Casini, Katia Ricciarelli e il Dante della fotografia aerea, Massimo Sestini, lo spericolato. 370 invitati, a Villa Mastella, la pre benedizione di Papa Prevost, che chiama personalmente Clemente e gli fa: “E non mi dici nulla che è il tuo anniversario?”. Ci sono trentaquattro gradi ma in chiesa si trovano i ventagli “Sandra-Clemente 50”.

Sandra è vestita di verde, pantalone e giacca, Clemente ha un abito da elezione a presidente della Repubblica. 11 panche, in chiesa, catering con la granita al limone, l’aperitivo Ace, la menta fresca dei fratelli Collarile di Benevento. Prende le parola Sandra prima della preghiera e rivolgendosi agli invitati dice: “Un anniversario non è un avvenimento nostalgico”. Il vescovo, pieno d’affetto, aggiusta le Sacre scritture perché si deve leggere “fortunata la donna che ha un buon marito”. Solo i parvenu cambiano 27 abiti, come la signora Bezos, e si regalano gioiellazzi. A Sandra basta sussurrare: “Clemente ricevi questo anello e questa rosa”. Racconta l’operatore Rai: “Stiamo preparando la diretta per Tg3 e Tg1 e c’è pure il Tgr” e lo dice mentre Sandra e Clemente si scambiano un segno di pace, un bacio sulla guancia. Il piccolo coro di Ceppaloni canta, e per fede, e non per denaro, e canta meglio delle popstar con la panza. Ah, una lezione alla signora Sánchez-Bezos: le vere dive come Sandra Lonardo chiedono “niente foto” e non hanno bisogno di aggiungere il cognome del marito. Sandra è Sandra e Mastella diventa d’oro solo se c’è lei. Il prete rivela: “Sono stato io a dire a Clemente di venire a festeggiare in questo piccolo paese. Ebbene, loro mi hanno detto sì. Ecco io misuro da questo la grandezza del cuore. Cari Clemente e Sandra siete grandi nel poco”.

Casini ci vede e ci schiaccia l’occhio. Vogliono tutti la foto con Casini. Caro Bezos, i tuoi soldi non valgono l’affetto di Andrea Della Valle verso Sandra e Clemente, tanto che si serve la granita da solo perché qui Della Valle si sente a casa. In chiesa, Clemente dedica la preghiera del buonumore: “Donami Signore una vita che non conosce la noia, i brontolamenti, fai in modo che non mi crucci per l’Io. Concedimi la grazia di comprendere lo scherzo e donarlo a tutti gli altri”. Un paese dove alle tre di pomeriggio si beve Peroni ghiacciata si trasforma in una mega Venezia, un paese dove ci presenta così: “Io sono paesano di Mastella” è felice senza destra e sinistra. E perdonateci qualche errore, ma battiamo parole su un telefono, da Ceppaloni Prime, perché “Clemente vuole che ora si festeggi con Gigi D’Alessio” che per Ceppaloni vale “due Sinatra, un Elton John”. Pensa Casini: “Ho conosciuto tanti politici ma posso dire che Clemente umanamente è uno dei migliori. Alle europee, ai tempi del Ccd, con i suoi voti riuscì, a Benevento, a farmi superare Berlusconi quando Berlusconi era Berlusconi. Per la ferita, il Cav. non rivolse la parola a Mastella per ben tre mesi”. Qui il matrimonio si chiama “sposalizio” e non wedding. Caro Bezos, ne riparliamo fra 49 anni. Nessuno ricorderà Venezia ma tutta Ceppaloni ricorderà il 30 giugno 2025 e dirà ai nipoti: “Io c’ero. Ah, che sposalizio…”.

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  • Carmelo Caruso
  • Carmelo Caruso, giornalista a Palermo, Milano, Roma. Ha iniziato a La Repubblica. Oggi lavora al Foglio

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