A volte la “grandeur” può costare cara se non si misura con le reali capacità tecniche di realizzare opere in sicurezza. Lezioni da Londra e New York
Sarebbe troppo facile ironizzare sul fatto che il quasi crollo dell’insegna Generali dal grattacielo di 44 piani a Milano, lo “Storto”, una delle opere più famose dell’archistar Zaha Hadid, potrebbe essere un segno premonitore della “caduta” della compagnia triestina sotto colpi del risiko bancario e assicurativo. Quel che deve accadere accadrà e non sarà quest’episodio a simboleggiare il declino o un cambio di passo. Ma attenzione, c’è un tema di responsabilità che la procura di Milano sta cercando di accertare dopo che è stato necessario interrompere il servizio di trasporto pubblico e mettere in sicurezza tutta l’area di City Life: ve lo immaginate che cosa sarebbe successo se la gigantesca insegna, alta 15 metri, praticamente quasi due piani in più della torre, non si fosse appoggiata su una specie di terrazzo interno ma fosse precipitata in strada da quell’altezza?
Per fortuna, non è successo e la proprietaria dell’immobile, vale a dire la stessa Generali, metterà sicuramente a disposizione degli inquirenti tutti gli elementi sui lavori di montaggio e affissione che sono terminati nel 2018, con qualche polemica di carattere estetico a causa del colore rosso fuoco della targa che spicca tra le altre grigio-nere più discrete dei grattacieli dell’area che ospitano i colossi finanziari. A volte la “grandeur” può costare cara (ma Generali, manco a dirlo, è assicurata) se non si misura con le reali capacità tecniche di realizzare un’opera simile in sicurezza come succede da oltre un secolo a New York. Nella Grande Mela, sin dalla fine del 1800 sono stati costruiti grattacieli con insegne giganti e installazioni luminose (per esempio, a Time Square) grazie a figure professionali, inclusi architetti, costruttori e operai specializzati, come i famosi “Cowboys of the Sky” in grado di lavorare ad altezze vertiginose. Lo stesso vale per Londra, che alle sedi delle grandi banche internazionali ha dedicato il quartiere di Canary Wharf, con tanto di torri “brandizzate”. Forse si può imparare qualcosa da queste città.