Possibile già lunedì in Consiglio dei ministri il nuovo dpcm per gli anni 2026-27-28. Ultime trattative per le quote. Sul dossier i ministeri del Lavoro, dell’Interno, del Turismo e dell’Agricoltura
Il governo Meloni è pronto a varare già lunedì un nuovo decreto flussi triennale che prevederà l’ingresso in Italia di oltre mezzo milione di lavoratori immigrati non comunitari tra stagionali e fissi.
In queste ore i ministeri del Lavoro, del Turismo e dell’Agricoltura stanno inviando le quote a Palazzo Chigi e al Viminale per fare in modo che lunedì, giorno del Consiglio dei ministri, sia varato il nuovo dpcm per gli anni 2026-27-28. Se ci fossero ritardi tecnici il dpcm slitterà ai prossimi giorni, comunque prima della pausa estiva.
Non è una sanatoria di immigrati, spiegano al Foglio fonti di governo, bensì la risposta a una domanda di lavoro che in Italia è molto presente a fronte di una risposta carente.
La cifra esatta del nuovo decreto flussi è considerata, dai ministri interessati al dossier, molto consistente. “Supererà il mezzo milione di persone, compresi però gli stagionali”.
Il dibattito è in evoluzione in queste perché il dicastero del Lavoro di Marina Calderone ha proposto inizialmente di allineare i flussi rispetto ai numeri realmente impiegati l’anno precedente sulla base dati Inps. “Non è del tutto sbagliato ma c’è la possibilità che sia colpa della burocrazia il mancato completo utilizzo delle quote”, spiegano fonti del governo. Quindi anche dentro Fratelli d’Italia, a partire dal ministro Francesco Lollobrigida, c’è chi è per tenere il parametro vicino alle richieste delle associazioni di categoria. Trattative ancora in corso, così come la collaborazione con i paesi africani inseriti nel Piano Mattei.