Putinismo anti Nato. L’ex premier ricorda i confini che gli alleati non possono superare. Mentre per l’area riformista del Pd, la debole reazione di Elly Schlein al messaggio del leader del M5s ha reso ancora più evanescente e meno riconoscibile la posizione del partito
Paolo Gentiloni, già presidente del Consiglio e commissario europeo, critica con decisione la scelta di Giuseppe Conte di manifestare contro la Nato all’Aja. “Dare segnali oggi di aperture nei confronti di Putin – scrive l’esponente del Partito democratico – quando l’Europa dovrebbe serrare nel supporto all’Ucraina, è sbagliato”. E aggiunge che la manifestazione dell’Aja è indetta dal Movimento 5 stelle con altri movimenti che sono “filo Putin”. Il messaggio per Conte è chiaro, ma il ruolo di padre nobile che ricopre di fatto nel Pd rende il suo intervento anche rilevante nella dialettica interna al suo partito. La politica estera, addirittura la collocazione internazionale dell’Italia, è il tema più complesso che condiziona la costruzione del sistema di alleanze nell’opposizione. Conte è convinto di poter trovare, con un’agitazione antimilitarista dai caratteri confusi e demagogici, udienza in una parte non irrilevante dell’elettorato e della stessa classe dirigente del Pd.
La reazione dei Elly Schlein a questo tentativo è considerata troppo debole dall’area riformista del Pd, e ha soprattutto reso sempre più evanescente e meno riconoscibile la posizione del partito. Gentiloni non si schiera con le correnti, si presenta come una specie di saggio, di riserva del partito, per non dire della repubblica, e spesso lo fa esprimendosi in modo sibillino, dicendo e non dicendo, come quando è andato alle urne per il referendum ma non ha detto come avrebbe votato. Il fatto che ora scenda in campo in modo così deciso fa intendere che desidera che il Pd assuma posizioni più nette e comprensibili, a cominciare dalla forte presa di distanze da Conte e dai suoi alleati anti-Nato. Stare seriamente nella Nato, peraltro, richiede l’assunzione di responsabilità precise, sule quali nel Pd da tempo si tergiversa troppo. L’indicazione di Gentiloni può avere un peso e sicuramente non può essere ignorato dalla segreteria, appunto perché viene da una personalità che tende a presentarsi come al di fuori (lui pensa al di sopra) della dialettica tra le correnti.