Francoforte approva l’acquisizione diretta di una partecipazione di controllo nella banca milanese da parte di Montepaschi. La scalata prosegue, e domani a Siena si decide sull’aumento di capitale
Dalla Bce è arrivato il via libera all’acquisizione diretta di una partecipazione di controllo in Mediobanca da parte di Mps. Ad annunciarlo è la stessa banca senese in una nota, annunciando che da Francoforte è arrivata anche l’autorizzazione ad acquisire una partecipazione indiretta in Mediobanca premier e Compass banca. Contestualmente, l’Eurotower ha autorizzato Mps ad acquisire ‘“una partecipazione in Mediobanca, il cui valore eccede il 10 per cento del patrimonio di vigilanza di gruppo e nelle rilevanti partecipazioni indirette”.
La partita Mps-Mediobanca si arricchisce così di un capitolo importante, inserito in un clima già abbastanza rovente. La procura di Milano sta indagando sulla vendita dell’ultima tranche di capitale di Mps da parte del Mef avvenuta lo scorso novembre, mentre domenica 15 giugno un cda straordinario di Mediobanca ha rinviato al 25 settembre l’assemblea convocata per il lunedì successivo per approvare l’offerta pubblica di scambio su Banca Generali, altro tassello di questo intricato risiko bancario. L’assemblea era percepita anche come un referendum sulla solidità della gestione dell’ad Alberto Nagel, e la decisione di prendere tempo è suonata, inevitabilmente, come un segnale di debolezza a tutto vantaggio della scalata di Montepaschi, avviata a gennaio con il lancio di un’offerta pubblica di scambio da 13,3 miliardi.
L’ad del Monte, Luigi Lovaglio, sogna di costruire “un nuovo e moderno campione bancario”, con le sinergie industriali previste per 700 milioni di euro. Piano ampiamente condiviso dal socio pubblico Palazzo Chigi con i due maggiori soci privati, Francesco Gaetano Caltagirone e Delfin, i quali figurano anche fra gli azionisti di Mediobanca, che a sua volta detiene una partecipazione del 13 per cento nel gruppo Generali, il gioiello della corona. La pensa all’opposto il numero uno di Piazzetta Cuccia, che più volte si è espresso contro l’operazione, ritenendola “ostile e contraria agli interessi di Mediobanca”, oltre che “priva di razionale industriale e finanziario, e dunque distruttiva di valore”. In una nota del 28 gennaio, i vertici dell’istituto bancario milanese hanno osservato inoltre che “la presenza degli stessi azionisti in Mps, Mediobanca e Assicurazioni Generali nell’ambito di un’offerta esclusivamente in azioni, configura una potenziale disomogeneità negli interessi rispetto al resto della compagine azionaria. L’operazione è caratterizzata dai rilevanti intrecci azionari di Delfin e Caltagirone“.
In quegli stessi giorni, da Bruxelles sono arrivati segnali a favore dell’operazione. L’Antitrust europeo ha fatto sapere infatti che, dato che lo stato ha ceduto ormai la maggior parte della sua partecipazione nella banca senese, questa non è più soggetta ai vincoli che implicano di astenersi da acquisizioni, ma anzi può intraprendere le iniziative che ritiene più appropriate per perseguire i suoi interessi commerciali.
Oggi, l’ok della Bce rappresenta un nuovo passo in avanti per la buona riuscita della scalata. Per Mps, dunque, si apre un’altra procedura burocratica da rispettare. Ai sensi di quanto prescritto dal provvedimento autorizzativo, entro sei mesi dalla data di acquisizione del controllo di Mediobanca, l’istituto di Siena è tenuto a presentare a Bce un piano di integrazione che includa svariati dettagli: dagli impatti sul capitale (in termini di sinergie, costi di integrazione e previsioni di perdite operative) fino all’assetto l’assetto del nuovo gruppo con riferimento (la sua struttura organizzativa e la normativa che assicuri il coordinamento strategico e operativo tra Mps e le proprie controllate). Se l’offerta raggiunga adesioni inferiori al 50 per cento, inoltre, il Monte dovrà fornire alla Bce altra documentazione ad hoc. Guardando al breve periodo, nella stessa nota, Mps ha comunicato che il consiglio di amministrazione si riunirà domani, 26 giugno, per l’esercizio della delega di aumento di capitale per l’offerta annunciata su Mediobanca.