Il siparietto di Conte che scansa le domande sulla Nato e improvvisa un comizio anti Meloni con un passante

Il punto stampa di Giuseppe Conte era previsto alle 12. Il presidente del Movimento 5 stelle arriva alle 12.30 circa: “Scusate se vi ho fatto aspettare sotto questo caldo”, dice. Dichiarazione flash per i telegiornali per ribadire che il prossimo 24 giugno saranno all’Aja, nella stessa città in cui si tiene il vertice Nato, per dire no al riarmo.

Meno di un minuto di dichiarazioni, poi il leader pentastellato ignora i giornalisti – “No, niente domande” – e prosegue per rientrare alla Camera. Avremmo voluto chiedergli conto sulla loro partecipazione alla manifestazione di sabato, la cui piattaforma mette in discussione l’Alleanza atlantica.

Prima di rientrare a Montecitorio però Conte viene fermato da un passante. È un precario, dice. L’uomo, insieme a quella che potrebbe essere la compagna, chiede aiuto per le bollette. Dallo zaino tira fuori l’ultima, la mostra all’ex premier: “Eh è alta”. Man mano i giornalisti si avvicinano e iniziano a riprendere.

“Ho il 50 di scarpe e non posso comprarmene di nuove”, dice l’uomo a Conte. L’ex premier si accorge delle telecamere e la diffidenza si trasforma in dialettica. Si gira e parte un breve comizio contro il governo. “Questo è un messaggio per Meloni che continua a dire che in Italia va tutto bene”. E continua: “Hanno fatto cassa per un miliardo togliendoli alle persone che sono in difficoltà. Abbiamo il record di poveri assoluti, stiamo sfiorando i 6 milioni. Togliere il reddito a chi non riesce a pagare le bollette e non riesce a mangiare e poi vai a ingrassare e metti decine di miliardi per le armi, a me sembra una totale follia”.

L’ex premier conforta l’uomo e dice ai suoi portavoce di segnarsi il numero. Ma ammette anche: “Ovviamente non abbiamo le risorse per pagare le bollette a tutti, lo dico francamente. È un problema di sistema”. La coppia stringe la mano al leader del M5s, che concluso io comizio rientra a Montecitorio. Carpe diem.

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