La querelle delle bandiere israeliane

Tra il 6 e il 7 giugno ci saranno due manifestazioni per Gaza, su cui ci sono almeno quattro linee diverse. La domanda è: i sinceri amici di Israele, a sinistra, si sentirebbero a proprio agio in una piazza in cui i simboli dello stato ebraico sono banditi?

Se domani i marziani sbarcassero a Roma e i loro cavalli elettrici si abbeverassero alle fontane di San Pietro, i cavalli ovviamente morirebbero folgorati, ma le opposizioni italiane presenterebbero almeno tre diverse mozioni per regolare conti interni, e il Terzo polo da solo ne avanzerebbe cinque. E così, tra il 6 e il 7 giugno ci saranno due diverse manifestazioni per Gaza, sulle quali ci sono al momento quattro linee: partecipare all’una, partecipare all’altra, non partecipare a nessuna, partecipare a entrambe. Quest’ultima posizione sembra piacere alla piccola fronda liberal che non vuole rompere del tutto i contatti con il Pd trasformato in liceo occupato (e trascinato dai ripetenti contiani). Una delle materie del contendere sono le bandiere israeliane.

Huffington Post ha fatto un sondaggio tra i parlamentari: il Pd tentenna, Avs è contraria, nel M5s parlano addirittura di “provocazione”, come un qualunque servizio d’ordine stalinista. Ieri la special rapporteur Francesca Albanese, ribadendo la sua ben nota indipendenza ed equanimità, ha dettato la linea: “All’Italia che scenderà in piazza contro la bestialità in presa diretta a Gaza, pur amando Israele: per favore, lasciate le bandiere israeliane a casa”. C’è un problema logico, però. Tanti di quelli che manifesteranno dicono di farlo anche, se non principalmente, per amore di Israele, perché Israele non si suicidi e non perda l’anima. È una posizione che trovo poco laica (bisogna fare i conti con un paese così com’è, piaccia o meno, non con una nostra chimera nostalgico-bovaristica), in alcuni è perfino una posizione da amici di Giobbe, ma è una posizione rispettabile. E allora, se si tratta di difendere i valori fondanti di Israele calpestati dal suo attuale governo, quale altro simbolo si dovrebbe esibire, se non la bandiera? E i sinceri amici di Israele, a sinistra, si sentirebbero a proprio agio in una piazza dove i simboli dello stato ebraico sono banditi? “Non ho nulla contro gli israeliani, ma adesso quella bandiera non si può portare in piazza”, ha detto il pentastellato Carotenuto. E ha detto tutto.

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